di Leoniceno Bonisoli
Siamo nel Basso Vicentino. Terra fertile, attraversata da fiumi, sotto il profilo dei Colli Berici. Lonigo, Sossano e altri borghi sorgono al centro di un triangolo territoriale formato dalle città di Vicenza, Verona e Padova. Ma attenzione alle metafore geo…metriche, potrebbero alimentare idee balzane. Ispirando magari quell’eventismo magico-esoterico che, in un crescendo di iniziative, anima la vita culturale di paesi e città di quest’area del Veneto. Già, perché qui, da qualche tempo, un tema sembra ricorrente: la stregoneria inquadrata nel paganesimo di ritorno. Si badi: non solo come argomento di studio o di ricerca. Attenzione, poi. Non ci troviamo al di là dell’Atlantico, a Salem nel Massachusetts, o in qualche cittadina dell’Inghilterra dove i processi alle streghe di secoli fa sono diventati un’attrazione turistica. Qui siamo nel cuore del Veneto, con la sua forte identità cattolica. Terra contadina ma al passo coi tempi, che nell’ultimo mezzo secolo ha sviluppato una rete di piccole e medie imprese che sono la colonna economica del Nord-Est.
Dunque, tradizione e innovazione. Peccato che, anche di recente, le amministrazioni locali abbiano promosso iniziative sul tema della stregoneria, magari considerata come uno storico dato di emancipazione: argomento ritenuto attualissimo nel dibattito sull’identità di genere. Per non parlare del revival neopagano, culminato nella crescente diffusione della Wicca, movimento “spirituale” che unisce sciamanesimo, culti pagani, credenze popolari e panteismo. La Wicca sostiene di rifarsi a una presunta antica religione dell’Europa precristiana, ma altro non è che neo-stregoneria. A tutto questo si aggiunge un curioso mix fra ambientalismo e neo-druidismo.
L’Assessorato alla Cultura del Comune di Lonigo e la sezione locale della F.I.D.A.P.A. (Federazione Italiana delle Donne nelle Arti, Professioni e Affari) hanno organizzato nei mesi scorsi un incontro sul tema della stregoneria dal medioevo all’età moderna. Relatore un docente dell’Università di Verona. Il sottotitolo dell’evento parla chiaro: “Un percorso nella stregoneria europea in una prospettiva di genere”. La cronaca dell’incontro, apparsa su una rivista locale, ha spiegato che la strega contemporanea non presenta più i negativi stereotipi esteriori del passato. E – aggiunge – in tutta Italia si celebrano incantesimi e rituali, anche se – precisa – “streghe e stregoni moderni non hanno nulla a che vedere con diavoli e malefici”. Inoltre, anche se “sembrerebbe fuori tempo parlare oggi di stregoneria” – continua l’articolo – queste credenze influenzano tuttora società, economia, tecnologia. Per farla breve, al di là delle contraddizioni espresse in poche righe, non si comprende bene quale sia la prospettiva adottata sull’argomento: confutazione di visioni magico-superstiziose o loro reinterpretazione in un’ottica identitaria?
Più esplicita, sulla stessa rivista, una lunga intervista alla titolare di una piccola casa editrice della zona specializzata in pubblicazioni di carattere esoterico. La quale parla in termini compiaciuti di un massiccio ritorno al paganesimo, di un crescente interesse verso il mondo dell’occulto. Il motivo è duplice: la gente avrebbe esigenze spirituali che la “religione organizzata” (chissà quale?) non soddisfa e, inoltre, la civiltà europea affonderebbe le proprie radici nella cultura pagana. Comprese le festività cristiane. Per fortuna – a suo dire – i giovani di oggi “sono meno addormentati di quelli di una volta” e ricercano qualcosa che “risuoni dentro” di loro, che faccia “vibrare le loro corde interne”. Da qui la riscoperta del paganesimo “nel DNA di italiani ed europei”. Nulla a che fare col cristianesimo (cioè la religione organizzata), “che è una religione medio-orientale importata, e tra l’altro nata da una costola dell’ebraismo e da un’accozzaglia di altri elementi presi da altre religioni pagane”. Segue poi un elogio dell’ambiente universitario di Padova, dove giungono migliaia e migliaia di studenti che portano con sé quello che, nell’intervista, viene definito “il respiro del mondo”.
Del resto, anche nella vicina Università di Verona non manca una certa attenzione verso le tematiche in oggetto, confermata da un recente dibattito a svariate declinazioni sul film L’esorcista di William Friedkin a 50 anni dalla sua uscita.
Insomma, pare di capire che regni un po’ di confusione sotto il cielo veneto, che nemmeno le “vibrazioni interiori” o le disquisizioni degli storici di professione aiutano a dipanare. Resta però un dato oggettivo, che i sacerdoti esorcisti rilevano quotidianamente nel loro ministero pastorale. Ci riferiamo ai danni fisici e spirituali causati dalla mentalità magica e dalle pratiche occulte sempre più diffuse fra le giovani generazioni, allettate da ingannevoli sirene e devianti messaggi. E su questo non solo i cristiani, i credenti, ma tutte le persone di buona volontà, dotate di cuore e di ragione, compresi educatori e pubblici amministratori, sono chiamati a riflettere.
Foto “copertina”: Rievocazione pagana della Notte di Kupala, festa slava celebrata nella notte più breve dell’anno, in Polonia.