La composizione letteraria dell’inno composto da don Alfonso Santoriello è ispirata al Salmo 67 (68) e l’accompagnamento musicale dello «Shofar» e la «Grancassa da Guerra» fanno dell’Inno un singolare incitamento alla battaglia spirituale tra i figli della Luce contro la “partes adversae”.
Lo Shofar è uno strumento rituale ebraico a fiato. Esso risale ai tempi biblici ed è usato ancora oggi in occasione della celebrazione del nuovo anno ebraico (fra settembre e ottobre). È fatto di un corno d’ariete (di montone). Il suonare il corno trae origine dal sacrificio di Isacco. Nella tradizione biblica Isacco fu salvato dal sacrificio, e al posto suo Abramo sacrificò un ariete rimasto impigliato, per le corna, in un cespuglio sul monte. Così, suonando il corno, Dio si ricorda della fede di Abramo, della salvezza di Isacco e di quella della sua discendenza. Nella tradizione cristiana, l’ariete che è immolato al posto di Isacco rappresenta Gesù Cristo, immolato al posto nostro per ottenerci la salvezza. Inoltre il suonare lo shofar ha una grande valenza messianica (Isaia 27,13; 1Tess. 4,16-18) o come accompagnamento alle formule di preghiera. Più spesso fu usato come segnale di battaglia (Numeri 10,9).
L’Inno si apre con il suono dello Shofar e il suono della grancassa da guerra, per incitare i figli della Luce nel combattimento spirituale ed essere vittoriosi con Cristo, «…rivestiti dell’armatura di Dio…» (cfr. Efesini 6,10-18).
Il salmo 67 (68), attribuito a Davide, decanta la gloriosa epopea di Israele, dove sono ripercorse tutte le tappe della storia di salvezza che Dio fa con il suo popolo. Tutto ciò che avvenne nella storia di Israele, si rinnova nella storia della Chiesa e si riproduce nella vita spirituale di ogni uomo. Nella prima parte del testo, si fa riferimento ai fatti dell’Esodo. In particolare, il salmo inizia con l’acclamazione, il grido di guerra, che Mosè e il popolo ripetevano ogni volta che l’Arca era issata per guidare il cammino nel deserto (cfr. Numeri 10,35):
“Sorga Dio, i suoi nemici si disperdano,
quelli che lo odiano, fuggano davanti a Lui”
Questo, già avvenuto nell’Esodo, è avvenuto nel Cristo risorto, la cui Croce innalzata è il simbolo della Nuova Alleanza. Davanti a Cristo, infatti, gli spiriti del male si disperdono come fumo e, nel giorno del giudizio, gli empi fonderanno come cera:
“Come disperdi il fumo, Signore, come fonde la cera
di fronte al fuoco, tutti gli empi, periscano davanti a Te”
Rit. Ecco, la Croce del Signore, fuggite spiriti del male
Risuoni allora l’acclamazione della Chiesa e di ogni cristiano che si accinge ogni giorno al combattimento spirituale: Sorga Dio! Fate strada a Cristo, in modo che, attraverso l’opera di coloro che con piedi graziosi annunziano il Vangelo, i cuori dei credenti si aprano a lui. Sì! Amen! Alleluia! Maranatha!
Di seguito l’inno. Ricordiamo che è fornito di copyright e che l’autore ha ceduto la proprietà e tutti i diritti all’Associazione Internazionale Esorcisti.