di P. Francesco Bamonte e Alberto Castaldini[1]

Il fonte dove fu battezzato P. Candido

La Cappella del Crocifisso all’interno del Santuario Pontificio della Scala Santa a Roma, di fronte alla Basilica Lateranense, è quotidianamente visitata dai fedeli che pregano di fronte alla venerata scultura di Gesù sulla Croce, antica di sei secoli. Vi riposano anche le spoglie del Servo di Dio padre Candido Amantini, l’esorcista di Roma. Padre Candido si spense a seguito di malattia all’età di 78 anni il 22 settembre 1992. Era nato il 31 gennaio del 1914 a Bagnolo di San Fiora in provincia di Grosseto, sulle pendici del Monte Amiata, secondo di quattro figli da Giovanni Battista Amantini e Diolinda Fratini. Dal 2012 è in corso il processo di beatificazione di questo sacerdote che San Padre Pio da Pietrelcina definì: “secondo il cuore di Dio”.

La sua vita e vocazione religiosa conobbe due fasi principali. Compiuti gli studi universitari a Roma presso l’Angelicum e il Pontificio Istituto Biblico, per circa un ventennio fu formatore e docente di ebraico e Sacra Scrittura presso la Congregazione Passionista. Successivamente, dal 1961 fino alla morte, svolse un instancabile servizio come esorcista in aiuto dei sofferenti a causa dell’azione straordinaria del Maligno. Per moltissime anime fu anche direttore spirituale, confessore e premuroso accompagnatore nei pellegrinaggi a Lourdes.

P. Candido giovane passionista

Padre Candido esercitò quotidianamente il ministero di esorcista per tre decenni fino all’esaurimento delle forze. Per alcuni periodi fu l’unico esorcista di Roma (ricordiamo nella capitale la presenza anche dell’esorcista gesuita padre Domenico Mondrone, scrittore di “Civiltà Cattolica”, morto nel 1985). A padre Candido ricorreva un gran numero di persone, in attesa fuori dalla Scala Santa fin dalle prime ore dell’alba. I fedeli, inoltre, si accalcavano per assistere alla Messa mattutina da lui celebrata. Nel 1986, per decisione del cardinale vicario Ugo Poletti, don Gabriele Amorth andò alla scuola di padre Candido per apprendere il ministero di esorcista, affiancandolo. Di molti dei casi affrontati assieme, don Amorth ha reso testimonianza nei suoi libri. Padre Candido con la sua lunga esperienza lo preparò quindi a questo delicato ministero. Don Amorth lo considerava a giusto titolo il suo maestro e ne scrisse una breve ma puntuale biografia: “Padre Candido Amantini. L’esorcista della Scala Santa” (Roma, Ed. Il Crocifisso, 2002).

 

Il Pontificio Santuario della Scala Santa a Roma

Il mistero di Maria e il piano della Salvezza

Padre Candido al secolo Eraldo Ulisse Amantini, nutriva una venerazione particolare verso Maria Santissima tanto che ricevendo nel 1929 la veste di Passionista, volle assumere il nome di Candido dell’Immacolata: scelta provvidenziale dal momento che molti anni dopo avrebbe ricevuto il mandato di esorcista. Nell’iconografia mariana, infatti, che riprende la visione dell’Apocalisse di san Giovanni, la Vergine Immacolata schiaccia col piede la testa dell’antico serpente.
Questa sua intensa devozione verso la Madre Dio, padre Candido la espresse con profondità e chiarezza nel suo bel libro “Il Mistero di Maria”, pubblicato nel 1971 dalle edizioni Dehoniane e ristampato nel 2018 dalle edizioni della Scala Santa.
Padre Candido, con una sensibilità spirituale derivata dalla sua vocazione Passionista, attribuiva un’importanza speciale alla partecipazione della Madre di Dio alla Passione di Gesù. La sofferenza di Maria non poteva essere separata da quella del Figlio Suo sulla Croce, anche nella prospettiva della Salvezza. Quel giorno in cui ebbe compimento sul Golgota la Redenzione per opera di Cristo si svelò completamente anche il mistero della sua divina maternità. In questa medesima prospettiva si inserisce la sofferenza di molti uomini e donne tormentati dall’azione straordinaria del Maligno.
Padre Candido ne era consapevole sia come biblista sia come esorcista.

Una delle riflessioni centrali del libro è che Maria fu concepita e nacque libera dal peccato originale non solo nella prospettiva dell’Incarnazione del Figlio di Dio, ma per la Redenzione che in Lui sarebbe stata operata. È infatti la maternità che la lega al Redentore la “prerogativa naturale” – osserva padre Candido – sulla quale il peccato portato da Satana nel genere umano non ha avuto, non ha e non avrà alcun potere. Questa virtù risultò “fatale” al demonio perché Maria accettò totalmente per sé la volontà del Padre. Maria, pertanto, nella sua natura femminile, per il consenso che le fu chiesto e da Lei donato, fu in prima persona impegnata – scrive l’Amantini – “nell’opera del disfacimento della trama diabolica tesa contro il genere umano. E da Lei, cioè dalla sua inimicizia, prese avvio la lotta contro il regno del male e del peccato, dal quale Dio la liberò previamente e completamente, in vista della parte attiva che Ella avrebbe responsabilmente preso nel conseguire la vittoria”.
Padre Candido nel suo testo dedica un intero capitolo della seconda parte, l’ottavo, al ruolo di Maria Santissima nella lotta contro il mondo delle tenebre. È, significativamente, il capitolo finale dell’intera opera. Egli mette in evidenza da subito l’antagonismo assoluto e la radicale incompatibilità fra il bene e il male, fra la luce e le tenebre. E descrive con efficacia assimilata dagli studi biblici l’atto di superbia col quale Satana decise di ribellarsi a Dio decretando con la sua cieca e irrevocabile decisione la propria condanna.
In quella sua medesima, disperata sorte, che è condizione di dannazione morale e di perdizione eterna, il diavolo vuole trascinare il genere umano da sempre. Eppure, ricorda Padre Candido, proprio lui era stato scelto da Dio per essere collocato nel più alto grado della gerarchia angelica. Ciò nonostante, Satana peccò per la sua smisurata superbia e si separò da Dio allontanandosi così dal suo “centro”, diventando il negatore più pervicace e risoluto della divina paternità.

Maestro e allievo: P. Candido e Don Gabriele Amorth

La personalità e le strategie del Nemico

Padre Candido utilizza nei confronti del demonio una definizione assai efficace e rappresentativa ispirata dal suo stesso ministero esorcistico: “bestemmia vivente”. Il Passionista, con una sapiente immagine, lo descriveva inoltre come “un masso erratico sperduto nel caos infinito, abominevole e desolato del nulla”. In questa scelta alienante Satana si era infatti trascinato innumerevoli schiere angeliche, costituendo quel regno fondato sull’odio e sul peccato che è il regno del male, del quale egli è capo e tiranno. Proprio per rovesciare questo regno e la sua potenza, Dio ha prescelto, con Cristo, la Vergine Santissima.
Padre Candido prosegue delineando la personalità del Maligno, precisando che per la sua intelligenza angelica, considerando il proprio peccato e conoscendo la giustizia divina, egli è al corrente delle conseguenze delle proprie decisioni. Il suo tentativo di corrompere la creazione e in particolare l’uomo, oltraggiando l’opera di Dio con il peccato originale, riuscì solo in parte, pianificando un progetto in realtà illusorio, perché – precisa l’Amantini – non poteva nemmeno lontanamente immaginare le “imperscrutabili risorse che, nonostante il peccato, rimanevano nella giustizia e nella bontà di Dio”.
Egli però intuì presto che Dio non lo avrebbe lasciato godere indisturbato della sua vittoria.
Infatti, nel celebre passo di Genesi (3,15) è scritto che sarebbe stata posta “l’inimicizia fra il serpente e la donna, fra la stirpe del serpente e la sua stirpe ed Ella gli schiaccerà la testa”, anticipando lo scenario che vedrà Satana sconfitto al cospetto della Vergine Santissima. Il significato pieno di queste parole il demonio lo comprese successivamente, quando, nei fatti, rimase calpestato dal piede di una donna, l’Immacolata, con la quale egli nulla poteva avere in comune perché Ella non era stata sfiorata da nessuna macchia di peccato.
Le riflessioni dell’Amantini sono caratterizzate da profondità esegetica mai disgiunta da finezza spirituale. Un binomio che nasce dalla conoscenza del testo biblico e dalla dedizione quotidiana al proprio ministero. Padre Candido toccava e meditava ogni giorno, anche nel soccorso ai sofferenti per causa del Maligno, le verità di Fede nella prospettiva della Salvezza. Efficace l’immagine secondo la quale “nessun’altra donna dal principio del mondo era sfuggita all’unghia di Satana”. La Vergine Maria fu infatti la prima creatura a sottrarsi totalmente alla tirannia del demonio sull’umanità. Tanto che Satana “se la vide davanti come uno spettacolo di luce che le sue tenebre non potevano offuscare”.  Mai prima di quel momento nessuna santità e nessuna giustizia avevano seriamente preoccupato il demonio, né minacciato il suo dispotico regno. Egli, perciò, aveva continuato ad esercitare sui figli di Adamo il suo dominio.
Ma il libro della Genesi lo aveva preannunciato: per opera di una Donna ogni piano, ogni iniziativa di Satana sarebbero stati ostacolati e impediti; ogni suo assalto contrastato dalla straordinaria umiltà di Colei, dal cui grembo sarebbe stato donato il frutto che avrebbe redento il mondo.
Con un’umiltà e un’obbedienza sconosciute ad Eva, per Maria si annullano “le conseguenze dell’orgoglio e della ribellione che c’erano stati sia nel cielo che nella terra”, e in Cristo Gesù si ricapitola ogni cosa e si rinnova il creato. Nel frattempo, sino a quando il Cristo ora invisibilmente presente in mezzo a noi si manifesterà visibilmente alla fine dei tempi, con tutta la sua potenza e gloria, per il Giudizio Finale, attualmente il cielo e l’inferno continuano ad affrontarsi in una lotta senza tregua da cui dipendono le sorti dell’umanità. Ma se Cristo, alla sua Ascensione promise di rimanere sino al Giudizio Finale realmente accanto ai suoi discepoli e ai suoi fedeli per sostenerli nella battaglia, così anche Maria, irraggiungibile dal drago dell’Apocalisse, è al loro fianco insieme con il Figlio.

P. Candido mentre celebra la Messa del 50mo di ordinazione

La Madonna accanto ai suoi figli nella buona battaglia

La storia umana è tuttora in corso e le possibilità di attacco contro la stirpe della Vergine non sono cessate. Il fatto che il demonio a seguito della Redenzione dell’umanità da parte di Cristo – si sia visto sfuggire il dominio assoluto sul mondo, senza dubbio lo ha reso ancora più furioso e spietato, e infatti l’apostolo Pietro nella sua Prima lettera ci esorta a vegliare perché il diavolo, il nostro avversario, come un leone ruggente va in giro cercando chi divorare.
Le vie per le quali il dragone può ancora raggiungere l’uomo con il suo veleno sono diverse, e – ricorda padre Candido – si possono riassumere in due generi: “il primo è simile a quello con il quale il diavolo aggredì i progenitori e che non risparmiò neanche col Cristo medesimo, cioè la tentazione al male”, quella cioè che si chiama azione ordinaria, la tentazione. Attraverso la tentazione i credenti vengono vagliati come il grano. Il secondo genere comprende tutti i tormenti fisici e mentali con cui il demonio scarica sull’uomo la sua ferocia. Si tratta della sua azione straordinaria.
Ricordiamoci che quello di “tentatore” è uno degli appellativi più appropriati a descrivere le strategie del principe degli angeli ribelli. Infatti – anche padre Candido lo sottolinea – per quell’odio nutrito verso Dio che lo punisce, e per l’invidia del bene di cui beneficiano quanti a Dio restano fedeli, il demonio non può quasi fare a meno di indirizzare al male il massimo numero di creature. Lo fa anzitutto tentandole. Del resto, fu proprio con la seduzione e la tentazione “che si tirò dietro un grandissimo numero di angeli e i nostri stessi progenitori”. Ora su quella stessa tentazione, che è la tattica più subdola e pericolosa, fa leva per attirare a sé gli esseri umani, al fine di trascinarli nella sua stessa perdizione.
Padre Candido nel rappresentare il pericolo della tentazione e il dovere di resisterle porta l’esempio dei santi, cioè di come essi abbiano testimoniato e descritto le quotidiane e logoranti battaglie nel campo spirituale. Inoltre, la vessazione fisica cui erano sottoposti dal Maligno, come nel caso di Padre Pio, comprendeva sofferenze anche fisiche. Le storie dei santi perseguitati dall’Avversario restano, però, anche a distanza di secoli, un argomento a favore della potenza dell’ausilio materno di Maria in simili frangenti. Infatti, quanti fra loro erano attaccati dal demonio, si appellavano in primo luogo a Gesù e a Sua Madre. Questo istinto dei santi – sottolinea l’Amantini – è un argomento fondante nel dimostrare quell’insanabile antagonismo tra l’Immacolata e gli angeli delle tenebre.  E la speciale protezione che la Vergine esercita in quei momenti la rende Madre dei Santi e tutti i veri cristiani, come conferma la diffusione dell’antichissima invocazione liturgica “Sub tuum praesidium” con la quale la si invoca quale “difesa sicura”, baluardo contro ogni pericolo e aiuto in ogni necessità. Essa è il più antico tropàrio devozionale cristiano alla Madre di Dio, risalenteal III secolo. Anche se in esso non si nomina espressamente il demonio si capisce chiaramente che da lui, il Nemico del genere umano, provengono i pericoli maggiori per le anime.
Padre Candido tiene inoltre a spiegare nel suo libro che se Dio permette che alcuni sperimentino la vessazione o la possessione diabolica – è il tema della divina permissione – li ha tuttavia dotati di potenti aiuti spirituali di vario genere e ha munito la Chiesa di quei poteri sacramentali assai efficaci in favore dei suoi figli, contro quella che definisce la “nefanda attività di Satana”. Ma oltre ai sacramenti, Dio – scrive il Passionista – “ha eletto come antidoto permanente la Vergine Maria, per quella inimicizia che egli sancì fin dall’inizio fra i due avversari”. L’antidoto mariano è efficacissimo contro il veleno diabolico, e Maria, Madre premurosissima, dopo suo Figlio, ci assicura “il rimedio più efficace contro i morsi del serpente maledetto”.

La tomba di P. Candido alla Scala Santa

Concludendo, il libro “Il Mistero di Maria” è una rassicurante meditazione sul ruolo di “Maria Madre di Cristo e Madre dei redenti” che intende essere di grande sostegno e consolazione spirituale. Ed è una lode a Colei con la quale Dio – scrisse l’Amantini – “si strinse in Gesù̀ Cristo in un rapporto naturale che è il più̀ intimo che sia stato ideato da Lui fra le creature…”. Dio, infatti, la predilesse “più col farla Madre del suo Unigenito che con qualsiasi altro privilegio che le avesse potuto dare”.
 

 

 

Preghiera per ottenere grazie e per la glorificazione del Servo di Dio
Padre Candido Amantini, passionista

Ricordiamo, Signore, il Tuo servo
Padre Candido, Sacerdote immerso nella Tua
passione con la contemplazione di Te nel
Mistero Eucaristico e nelle sofferenze
degli uomini.  Ha voluto imitarti Gesù,
come Buon Pastore, come maestro e guida
delle anime ridonando speranza ai cuori
sfiduciati e beneficando coloro che erano
sotto il potere delle tenebre e del maligno.
La Chiesa, Signore, ponga Padre Candido
sul candelabro perché la illumini con
il suo esempio e la conforti con la sua
intercessione anche con la grazia che
umilmente ti chiediamo……nella fiduciosa
attesa che lo ascolterai e nella speranza
che sia annoverato presto tra i Beati.  Amen

(3 Gloria al Padre)


[1] L’articolo riprende parte delle riflessioni e i passi principali di un testo, illustrati dai due autori nel corso della trasmissione “Padre liberaci dal maligno” diffusa da Radio Maria l’11 maggio 2024.