L’INSEGNAMENTO SUL DIAVOLO NEL «CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA» (CCC)
Ecc. Mons. Raffaello Martinelli, Vescovo della diocesi di Frascati
Il CCC parla in varie parti del diavolo e dei demoni, presentando diversi aspetti che tale realtà implica:
- Chi è il diavolo?
- Cosa fa il diavolo?
- In quale modo Gesù si comporta con i demòni?
- Perché Dio “permette” a Satana di “tormentare” l’uomo?
- Come noi vinciamo il diavolo?
- Che cos’è un esorcismo?
Analizziamo, seppure sinteticamente, ognuno di questi vari aspetti.
Chi è il diavolo? Meglio chi sono i diavoli (al plurale)?
I diavoli sono angeli buoni, creati da Dio, ma che poi da se stessi, per loro libera e irrevocabile scelta, si sono trasformati in malvagi, ribellandosi, rifiutando Dio.
Leggiamo nel CCC:
- 391: “La Chiesa insegna che all’inizio [il diavolo] era un angelo buono, creato da Dio. « Diabolus enim et alii dæmones a Deo quidem natura creati sunt boni, sed ipsi per se facti sunt mali – Il diavolo infatti e gli altri demoni sono stati creati da Dio naturalmente buoni, ma da se stessi si sono trasformati in malvagi » (Concilio Lateranense IV -anno 1215-, Cap. 1, De fide catholica: DS 800).
- 2851: “In questa richiesta (Liberaci dal male), il male non è un’astrazione; indica invece una persona: Satana, il maligno, l’angelo che si oppone a Dio. Il « diavolo » è colui che « si getta di traverso » al disegno di Dio e alla sua « opera di salvezza » compiuta in Cristo.
Che cosa fa il diavolo?
Il CCC parla molto dell’azione del diavolo (attraverso la sua azione comprendiamo meglio il chi è il diavolo), collegandosi soprattutto alla scelta disobbediente di Adamo ed Eva ed evidenziando la stretta relazione -in vari modi- tra la caduta degli angeli e la caduta di Adamo ed Eva. Questa relazione ha vari aspetti:
- Il diavolo come voce seduttrice:
CCC 391 “Dietro la scelta disobbediente dei nostri progenitori c’è una voce seduttrice, che si oppone a Dio, la quale, per invidia, li fa cadere nella morte”.
- Il peccato, come caduta, sia degli angeli che dei progenitori:
CCC 392 “La Scrittura parla di un peccato di questi angeli. Tale « caduta » consiste nell’avere, questi spiriti creati, con libera scelta, radicalmente ed irrevocabilmente rifiutato Dio e il suo Regno”
- Medesima è la tipologia di peccato:
CCC 392 “Troviamo un riflesso di questa ribellione nelle parole rivolte dal tentatore ai nostri progenitori: « Diventerete come Dio » (Gn 3,5). « Il diavolo è peccatore fin dal principio » (1 Gv 3,8), « padre della menzogna » (Gv 8,44)”.
- Caratteristica comune del peccato: imperdonabile:
CCC 393 “A far sì che il peccato degli angeli non possa essere perdonato è il carattere irrevocabile della loro scelta, e non un difetto dell’infinita misericordia divina. «Non c’è possibilità di pentimento per loro dopo la caduta, come non c’è possibilità di pentimento per gli uomini dopo la morte ».
- Opera la più grave:
CCC 394 “« Il Figlio di Dio è apparso per distruggere le opere del diavolo » (1 Gv 3,8). Di queste opere, la più grave nelle sue conseguenze è stata la seduzione menzognera che ha indotto l’uomo a disobbedire a Dio”.
- Il diavolo: causa del peccato dei progenitori e delle conseguenze (morte…):
CCC 2852 “«Omicida fin dal principio […], menzognero e padre di menzogna» (Gv 8,44), « Satana, che seduce tutta la terra » (Ap 12,9), è a causa sua che il peccato e la morte sono entrati nel mondo, ed è in virtù della sua sconfitta definitiva che tutta la creazione sarà « liberata dalla corruzione del peccato e della morte ». «Sappiamo che chiunque è nato da Dio non pecca: chi è nato da Dio preserva se stesso e il maligno non lo tocca. Noi sappiamo che siamo nati da Dio, mentre tutto il mondo giace sotto il potere del maligno» (1 Gv 5,18-19)”
Relazione tra Cristo e il diavolo: In quale modo Gesù si comporta con i demòni?
Cristo:
■ Lui stesso è stato tentato dal diavolo:
- direttamente nel deserto (cfr. Lc 4,1-13; cfr. CCC 538-540):
“La tentazione nel deserto mostra Gesù Messia umile, che trionfa su Satana in forza della sua piena adesione al disegno di salvezza voluto dal Padre” (CCC, 566); Cristo vince il diavolo ricorrendo alla Parola di Dio (cita la S. Scrittura) e riaffermando il primato di Dio;
- o servendosi di Pietro (cfr. Mt 16,23);
■ Egli parla frequentemente del diavolo (cfr. ad es. Mt 4,10; Mc 4,15; Lc 10,18; Gv 8,44).
CCC 392 « Il diavolo è peccatore fin dal principio » (1 Gv 3,8), « padre della menzogna » (Gv 8,44).
CCC 394 “La Scrittura attesta la nefasta influenza di colui che Gesù chiama «omicida fin dal principio» (Gv 8,44)”.
■ Egli inoltre vince il demonio, e lo vince:
- Nel nascere da una donna preservata dal peccato:
CCC 2853 “Egli (il drago) « si avventò contro la Donna » (Ap 12,13), ma non la poté ghermire: la nuova Eva, « piena di grazia » dello Spirito Santo, è preservata dal peccato e dalla corruzione della morte (concezione immacolata e assunzione della santissima Madre di Dio, Maria, sempre Vergine). « Allora il drago si infuriò contro la Donna e se ne andò a far guerra contro il resto della sua discendenza » (Ap 12,17).
- Nella tentazione del deserto:
CC 539 “Così Gesù è vincitore del diavolo: egli ha legato l’uomo forte per riprendergli il suo bottino. La vittoria di Gesù sul tentatore nel deserto anticipa la vittoria della passione, suprema obbedienza del suo amore filiale per il Padre”;
CCC 540 “La tentazione di Gesù manifesta quale sia la messianicità del Figlio di Dio, in opposizione a quella propostagli da Satana e che gli uomini desiderano attribuirgli. Per questo Cristo ha vinto il tentatore per noi: «Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia compatire le nostre infermità, essendo stato lui stesso provato in ogni cosa, a somiglianza di noi, escluso il peccato » (Eb 4,15). La Chiesa ogni anno si unisce al mistero di Gesù nel deserto con i quaranta giorni della Quaresima”.
- Gesù predica la venuta del regno di Dio, la quale costituisce la sconfitta del regno di Satana: “Se io scaccio i demoni per virtù dello Spirito di Dio, è certo giunto fra voi il Regno di Dio” (Mt 12,28);
- nel Vangelo di San Luca, leggiamo che Gesù comanda ai demoni, che lo riconoscono come il Figlio di Dio (cfr. Lc 4,41; 8,28…);
- fra i miracoli che Gesù compie, ci sono liberazioni da possessioni diaboliche (cfr. Mc 1,25-26; 5,2-20): realizzando tali guarigioni, Egli ha vinto il demonio, causa di tali mali, mentre “ha preso le nostre infermità e si è addossato le nostre malattie” (Mt 8,17). Più volte gli Evangelisti ci narrano che Gesù pratica anche vari esorcismi, con i quali libera alcune persone dal tormento dei demoni, anticipando così la grande vittoria che egli attuerà sul principe di questo mondo (cfr. Mc 1,25-26), con la Sua Morte e Risurrezione;
- Soprattutto nella sua Morte e Risurrezione: Gesù vince tutto il mondo del male con la Sua Morte e Risurrezione, con la quale vince Satana e definitivamente spezza il dominio dello spirito maligno (cfr. Col 2, 15; Ef 1, 21; Ap 12, 7-12):
CCC 1708 “Con la sua passione Cristo ci ha liberati da Satana e dal peccato. Ci ha meritato la vita nuova nello Spirito Santo. La sua grazia restaura ciò che il peccato aveva in noi deteriorato.
CCC 2853 “La vittoria sul «principe del mondo » è conseguita, una volta per tutte, nell’Ora in cui Gesù si consegna liberamente alla morte per darci la sua vita. Avviene allora il giudizio di questo mondo e il principe di questo mondo è «gettato fuori ».
- Nella discesa agli inferi:
allorquando, dopo la sua morte, discende negli inferi, Gesù riduce «all’impotenza, mediante la morte, colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo» (Eb 2,14).
CCC 635 “Cristo, dunque, è disceso nella profondità della morte affinché i «morti» udissero «la voce del Figlio di Dio » (Gv 5,25) e, ascoltandola, vivessero. Gesù, «l’Autore della vita », ha ridotto « all’impotenza, mediante la morte, colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo », liberando « così tutti quelli che per timore della morte erano soggetti a schiavitù per tutta la vita » (Eb 2,14-15). Ormai Cristo risuscitato ha «potere sopra la morte e sopra gli inferi » (Ap 1,18) e « nel nome di Gesù ogni ginocchio » si piega « nei cieli, sulla terra e sotto terra » (Fil 2,10).
- Nell’invio che Gesù fa dei suoi apostoli, ai quali affida il potere di scacciare i demoni (cfr. Mc 3,15; 6,7.13; 16,17). Gesù li invia affinché:
CCC 1086 «annunziassero che il Figlio di Dio con la sua morte e risurrezione ci ha liberati dal potere di Satana e dalla morte e trasferiti nel regno del Padre, ma anche perché attuassero, per mezzo del sacrificio e dei sacramenti, sui quali s’impernia tutta la vita liturgica, l’opera della salvezza che annunziavano» (Sacrosanctum Concilium, 6).
- Nel suo ritorno finale:
CCC 2852 “E’ in virtù della sua sconfitta definitiva che tutta la creazione sarà « liberata dalla corruzione del peccato e della morte ». «Sappiamo che chiunque è nato da Dio non pecca: chi è nato da Dio preserva se stesso e il maligno non lo tocca. Noi sappiamo che siamo nati da Dio, mentre tutto il mondo giace sotto il potere del maligno» (1 Gv 5,18-19)”;
CCC 2853 “È per questo che lo Spirito e la Chiesa pregano: « Vieni, Signore Gesù » (Ap 22,17.20): la sua venuta, infatti, ci libererà dal male”.
Perché Dio “permette” a Satana di “tormentare” l’uomo?
La sua azione, “è permessa dalla divina Provvidenza, la quale guida la storia dell’uomo e del mondo con forza e dolcezza. La permissione divina dell’attività diabolica è un grande mistero, ma «noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio» (Rm 8,28)” (CCC 395).
La vita terrena è un tempo di prova, durante il quale Dio consente al demonio di tentare e ‘saggiare’ l’uomo, mai però al di sopra delle sue forze. Sappiamo tuttavia per Fede che da questo male Dio sa trarre un bene più grande perché, con la sua grazia, il cuore esce purificato dalla prova e la Fede diviene più salda.
- Ma non dimentichiamo che l’azione del diavolo è limitata:
CCC 395 “La potenza di Satana però non è infinita. Egli non è che una creatura, potente per il fatto di essere puro spirito, ma pur sempre una creatura: non può impedire l’edificazione del regno di Dio. Sebbene Satana agisca nel mondo per odio contro Dio e il suo regno in Cristo Gesù, e sebbene la sua azione causi gravi danni – di natura spirituale e indirettamente anche di natura fisica – per ogni uomo e per la società, questa azione è permessa dalla divina provvidenza, la quale guida la storia dell’uomo e del mondo con forza e dolcezza. La permissione divina dell’attività diabolica è un grande mistero, ma «noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio » (Rm 8,28).
Cristo è «il più forte» che ha vinto «il forte» (cfr. Lc 11, 22). “Abbiate fiducia – dice il Signore – Io ho vinto il mondo!” (Gv 16, 33).
Come noi vinciamo il diavolo?
In vari modi, complementari:
■ Innanzitutto con una genuina vita di Fede, caratterizzata da fiducioso abbandono all’amore paterno e provvidente di Dio (cfr. Lc 12, 22-31), e dall’obbedienza alla sua volontà (cfr. Mt 6, 10), in imitazione di Cristo Signore (cfr. la III parte del CCC). Questo è lo scudo più sicuro. La più bella vittoria sull’influenza di Satana è la continua conversione della nostra vita, che ha una sua speciale e continua attuazione nel Sacramento della Riconciliazione (cfr. CCC II parte, II sezione, Cap. 2 i sacramenti di guarigione), mediante il quale Dio ci libera dai peccati, compiuti dopo il nostro Battesimo, ci ridona la Sua amicizia, e ci corrobora con la sua grazia per resistere agli assalti del Maligno.
■ Con una permanente vigilanza: «Vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro cercando chi divorare» (1Pt 5,8).
■ Accogliendo e testimoniando, sempre più, con la parola e con le opere, il Vangelo. Per questo occorre un annuncio integrale e coraggioso del Vangelo (cfr. I parte del CCC): non si deve avere paura di parlare anche del demonio, e soprattutto della vittoria che Cristo ha già riportato su di esso e continua a riportare nella persona dei suoi fedeli. Egli infatti si è unito all’uomo per distruggere con l’uomo e nell’uomo il potere delle tenebre.
■ Lottando:
- contro le sue seduzioni e tentazioni (cfr. III parte, I sezione, art. 5 e 8): “Tutta intera la storia umana è infatti pervasa da una lotta tremenda contro le potenze delle tenebre; lotta incominciata fin dall’origine del mondo, che durerà, come dice il Signore, fino all’ultimo giorno. Inserito in questa battaglia, l’uomo deve combattere senza soste per poter restare unito al bene, né può conseguire la sua interiore unità se non a prezzo di grandi fatiche, con l’aiuto della grazia di Dio” (Concilio Vaticano II, Gaudium et spes, n. 37, 2).
- contro le forme di divinazione, magie, stregonerie:
CCC 2116 “Tutte le forme di divinazione sono da respingere: ricorso a Satana o ai demoni, evocazione dei morti o altre pratiche che a torto si ritiene che «svelino» l’avvenire”;
CCC 2117 “Tutte le pratiche di magia e di stregoneria con le quali si pretende di sottomettere le potenze occulte per porle al proprio servizio ed ottenere un potere soprannaturale sul prossimo – fosse anche per procurargli la salute – sono gravemente contrarie alla virtù della religione. Tali pratiche sono ancora più da condannare quando si accompagnano ad una intenzione di nuocere ad altri o quando in esse si ricorre all’intervento dei demoni. Anche portare amuleti è biasimevole. Lo spiritismo spesso implica pratiche divinatorie o magiche. Pure da esso la Chiesa mette in guardia i fedeli. Il ricorso a pratiche mediche dette tradizionali non legittima né l’invocazione di potenze cattive, né lo sfruttamento della credulità altrui”;
CCC 2538 “Il decimo comandamento esige che si bandisca dal cuore umano l’invidia. «La morte è entrata nel mondo per invidia del diavolo » (Sap 2,24)”.
■ Fuggendo, evitando il peccato, che: “è un’offesa a Dio: «Contro di te, contro te solo ho peccato. Quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto» (Sal 51,6). Il peccato si erge contro l’amore di Dio per noi e allontana da lui i nostri cuori. Come il primo peccato, è una disobbedienza, una ribellione contro Dio, a causa della volontà di diventare «come Dio» (Gn 3,5), conoscendo e determinando il bene e il male. Il peccato pertanto è amore di sé fino al disprezzo di Dio” (CCC 1850).
■ Utilizzando il discernimento. “Lo Spirito Santo ci porta a discernere tra la prova, necessaria alla crescita dell’uomo interiore in vista di una «virtù provata», e la tentazione, che conduce al peccato e alla morte. Dobbiamo anche distinguere tra «essere tentati» e «consentire» alla tentazione. Infine, il discernimento smaschera la menzogna della tentazione: apparentemente il suo oggetto è «buono, gradito agli occhi e desiderabile» (Gn 3,6), mentre, in realtà, il suo frutto è la morte” (CCC 2847).
■ Pregando. “Se infatti Dio è dalla nostra parte, chi sarà contro di noi?” (Rm 8,31). Lo stesso Signore, nella preghiera del Padre nostro, ci ha insegnato a chiedere a Dio Padre: ‘Liberaci dal male”. “Chiedendo di essere liberati dal male, noi preghiamo nel contempo per essere liberati da tutti i mali, presenti, passati e futuri, di cui egli (il diavolo) è l’artefice o l’istigatore. In quest’ultima domanda la Chiesa porta davanti al Padre tutta la miseria del mondo. Insieme con la liberazione dai mali che schiacciano l’umanità, la Chiesa implora il dono prezioso della pace e la grazia dell’attesa perseverante del ritorno di Cristo. Pregando così, anticipa nell’umiltà della Fede la ricapitolazione di tutti e di tutto in colui che ha «potere sopra la morte e sopra gli inferi» (Ap 1,18), «colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente!» (Ap 1,8)” (CCC, 2854).
■ Ricorrendo talvolta anche all’esorcismo.
Che cos’è un esorcismo?
■ L’esorcismo è un’antica e particolare forma di preghiera, che la Chiesa adopera contro il potere del diavolo. Si ha un esorcismo “quando la Chiesa domanda con la sua autorità, in nome di Gesù, che una persona o un oggetto sia protetto contro l’influsso del Maligno e sottratto al suo dominio” (CCC 1673).
■ È “una preghiera del genere dei sacramentali” (RITO DEGLI ESORCISMI, Praenotanda, n. 11). I sacramentali “sono segni sacri istituiti dalla Chiesa, per mezzo dei quali vengono santificate alcune circostanze della vita. Essi comportano una preghiera accompagnata dal segno della Croce e da altri segni” (Compendio del CCC, 351).
In quali forme si pratica l’esorcismo? In una duplice forma, semplice o solenne:
1) La forma semplice-ordinaria è quella in cui l’esorcismo viene praticato durante la celebrazione del Battesimo. “Dal momento che il Battesimo significa la liberazione dal peccato e dal suo istigatore, il diavolo, vengono pronunziati uno (o più) esorcismo(i) sul candidato. Questi viene unto con l’olio dei catecumeni, oppure il celebrante impone su di lui la mano, ed egli rinunzia esplicitamente a Satana. Così preparato, può professare la Fede della Chiesa alla quale sarà “consegnato” per mezzo del Battesimo” (CCC, 1237);
2) “L’esorcismo solenne, chiamato grande esorcismo, può essere praticato solo da un presbitero e con il permesso del Vescovo. In ciò bisogna procedere con prudenza, osservando rigorosamente le norme stabilite dalla Chiesa (cfr. Diritto Canonico, can. 1172). L’esorcismo mira a scacciare i demoni o a liberare dall’influenza demoniaca, e ciò mediante l’autorità spirituale che Gesù ha affidato alla sua Chiesa. Molto diverso è il caso di malattie, soprattutto psichiche, la cui cura rientra nel campo della scienza medica. È importante, quindi, accertarsi, prima di celebrare l’esorcismo, che si tratti di una presenza del maligno e non di una malattia” (CCC 1673).