di Associazione Internazionale Esorcisti

L’Associazione Internazionale Esorcisti compie quest’anno trent’anni di vita. L’AIE vide infatti la luce il 30 giugno 1994, nel corso del primo Convegno internazionale degli esorcisti, svoltosi dal 27 giugno al 1º luglio di quell’anno presso la casa “Divin Maestro” ad Ariccia, sul lago di Albano, in provincia di Roma. Nel corso del convegno venne eletto Presidente il sacerdote paolino don Gabriele Amorth, esorcista nella diocesi di Roma.
In occasione di questo importante anniversario pubblichiamo la testimonianza di due sacerdoti esorcisti che si possono a giusto titolo considerare membri fondatori dell’Associazione nonché testimoni diretti della sua nascita. Si tratta di Don Adolfo Bettini e Mons. Paolo Picca.
Don Adolfo Bettini è esorcista della Diocesi di Terni-Narni-Amelia e consigliere dell’Associazione Internazionale Esorcisti. Licenziato in Ecclesiologia, è stato Rettore del Seminario diocesano, ed è parroco in solidum di S. Pietro Apostolo in Terni. Già Cappellano delle Acciaierie di Terni, è Canonico penitenziere della Cattedrale di Terni e Assistente spirituale regionale per l’Umbria dei Gruppi di Preghiera di Padre Pio.

Mons. Paolo Picca è esorcista della Diocesi di Velletri-Segni, già consigliere dell’Associazione Internazionale Esorcisti. È arciprete del Capitolo della Cattedrale di San Clemente I papa e martire in Velletri e membro del Consiglio Presbiterale. Responsabile diocesano per la Pastorale dei pellegrinaggi, è cappellano onorario della Grotta di Lourdes. È inoltre Cappellano di Sua Santità.

Testimonianza di Don Adolfo Bettini

«Avendo ricevuto il mandato di esorcista nel 1989, un anno dopo la mia Ordinazione sacerdotale, da subito sentii la necessità e l’urgenza di mettermi alla scuola di esorcisti esperti in materia. Iniziai perciò a frequentare assiduamente Don Gabriele Amorth, che con Padre Giancarlo Gramolazzo esercitava questo ministero, a Roma, in Via Poerio.
Molte persone di ogni età, disturbate dal maligno, manifestanti urla e gesti violenti, si rivolgevano a questi due ministri di Dio. A contatto con questa per me nuova e triste realtà, che non avrei mai pensato di incrociare e che la cultura contemporanea relega nel mondo della psichiatria, o ne fa materiale da film horror per suscitare emozioni, ho sentito e compreso che il Signore mi chiamava a questa missione. Mi sono così incamminato con entusiasmo, umiltà e massima fiducia nel Signore, cercando di far tesoro degli insegnamenti avuti, per poi metterli in pratica nella mia realtà locale.
Nel 1991, sono stato invitato da Don Gabriele e da Padre Gramolazzo al Primo Convegno degli esorcisti ad Ariccia. Non saprei dire quanti eravamo, ma ricordo che partecipammo in molti. Rammento, in generale, che il tema principale si sviluppò e fu svolto dai relatori attraverso il racconto delle loro personali esperienze di esorcisti. Indubbiamente non mancò, come sempre avviene al principio di un’impresa, qualche iniziale difficoltà.
Dopo la prima esperienza di Ariccia, non sono mai mancato agli annuali Convegni che si tennero negli anni successivi a Collevalenza (Perugia) e a Sacrofano (Roma). Nel 2012, l’elezione del nuovo presidente, P. Francesco Bamonte, ha dato una svolta all’Associazione, sia conferendole un volto più ecclesiale, grazie al lodevole e benevolo rapporto con i tre Dicasteri interessati, acquistando maggiore autorevolezza, sia qualificando maggiormente il programma dei Convegni, invitando come relatori teologi, moralisti, canonisti, assieme alle testimonianze di esperti esorcisti.
Ringrazio tanto il Signore per avermi chiamato accanto a Lui per soccorrere e amare come il “Buon Samaritano” coloro che sono i crocifissi di questo secolo.
Continuando ad essere socio e membro del Consiglio dell’Associazione AIE, spesso mi trovo a portarla come esempio per l’amicizia, l’accoglienza e la condivisione fraterna che si vive fra noi nei vari incontri. L’Associazione AIE è la mia seconda famiglia!
Diversamente da altre realtà associative, l’Associazione è formata da esorcisti di ieri, come me, che possono testimoniare e trasmettere quanto hanno vissuto nella lunga esperienza, e da molti giovani che con la loro effervescenza incarnano la speranza presente e futura dell’AIE e della Chiesa intera. Io stesso incontro il favore di giovani sacerdoti per questa mia passione e disponibilità. Sovente, perciò, mi sento di indirizzare alcuni di loro a frequentare il Corso base, organizzato dalla sede centrale dell’AIE, che si è tenuto proprio in questo mese di giugno. Normalmente, quanti frequentano questo Corso, quasi all’unanimità, maturano il desiderio di entrare a far parte dell’Associazione stessa.
L’augurio che faccio alla nostra Associazione è che continui nell’umiltà, nella verità e nella carità, sentendosi solo e sempre serva dell’Esorcista Gesù.»

Testimonianza di Mons. Paolo Picca

«Nel 1992, quando ero parroco a San Salvatore in Velletri, venni chiamato da una donna per intervenire in aiuto di suo marito che era fuori di sé. Abitavano in una villetta in campagna ed era circa mezzanotte. Andai e trovai l’uomo in camera da letto. Indossava solo la biancheria intima – era estate – e si reggeva sulle punte delle dita dei piedi. Iniziai a pregare il “Padre nostro”, ma invece di calmarsi l’uomo cercò di scagliarsi contro di me. Mi misi allora a debita distanza e continuai a pregare. L’uomo, infine, si calmò un po’. Il giorno seguente mi munii del permesso del Vescovo per iniziare gli esorcismi. Mi sentivo però impreparato per cui cercai di prendere contatti con Don Gabriele Amorth, esorcista nella diocesi di Roma, che mi accolse con molta gentilezza e m’invitò a portare da lui il mio “paziente” per fare insieme la preghiera di esorcismo.
Dopo qualche mese, Don Amorth m’invitò a partecipare a un Convegno di esorcisti che si teneva presso la casa del “Divin Maestro” in Ariccia (Roma). C’erano alcuni sacerdoti, che, come me, erano alle prime esperienze, ma erano già presenti anche Sacerdoti provenienti dall’estero. Partecipava al Convegno anche un bel gruppo di fedeli laici che già allora venivano chiamati “Ausiliari degli Esorcisti”.
Don Amorth aveva già pensato ad una Associazione Internazionale di Esorcisti, e all’inizio fu lui l’anima dell’associazione. Si lamentava spesso che i Vescovi non avessero ancora capito la necessità e l’urgenza di questo ministero. Si sentiva inoltre la necessità di strutturare l’Associazione con uno Statuto, ma la cosa non era facile. Nei primi tempi non mancavano discussioni accese, e le relazioni che venivano presentate ai Convegni erano sempre interessanti; in particolare il racconto delle esperienze era sempre seguito con molta attenzione e interesse.
All’inizio il cammino dell’Associazione è stato tuttavia travagliato, ma in questi ultimi anni il quadro si è molto tranquillizzato, stabilendo con chiarezza i vari ruoli e incarichi. Il lavoro risulta oggi più coordinato e così si è potuto camminare speditamente. Si è, ad esempio, portato a termine la stesura definitiva dello Statuto del quale è poi giunta l’approvazione da parte della Congregazione per il Clero. Un’altra tappa importante è stata la redazione e pubblicazione delle “Linee guida per il ministero dell’esorcismo alla luce del rituale vigente”.
Sul piano strutturale, all’interno dell’Associazione si è lavorato molto bene con i “Gruppi Linguistici”, mediante i quali l’AIE è presente e opera in varie zone del mondo.
Tutto questo, dobbiamo riconoscerlo, è stato possibile, perché per due mandati, l’AIE ha avuto la presidenza di Padre Francesco Bamonte, che si è dedicato a lavorare a tempo pieno per l’Associazione. È un dovere ringraziarlo ed è un dovere continuare ad avvalerci della sua collaborazione, come anche continuare a lavorare, ciascuno di noi, con impegno e in piena armonia. All’AIE auguro di continuare a percorrere la via intrapresa, e ai giovani esorcisti di prepararsi bene a questo delicato e importante ministero, seguendo le sicure e preziose direttive della nostra Associazione.»

Foto copertina (Casa Divin Maestro – Ariccia RM)