Associazione Internazionale Esorcisti
Il fenomeno del satanismo, in particolare nelle sue declinazioni criminali, è una realtà complessa, pericolosa e sotterranea. La conoscenza delle premesse, degli sviluppi e delle strategie del “pianeta” satanista nel nostro Paese è quanto mai necessaria. Non solo per reprimere a livello giudiziario la commissione di eventuali reati, ma per prevenire il fenomeno in sé. Del resto, il mondo settario e occultista nelle sue più drammatiche espressioni si intreccia sia con la cronaca nera (per la commissione di crimini anche efferati, quando la professione di satanismo configura gravi violazioni del Codice penale) sia col ministero dell’esorcismo (per le dolorose conseguenze preternaturali che il satanismo può determinare sulle persone). E ciò non deve sorprendere, perché regolarmente, ogni anno, in prossimità del Santo Natale si moltiplicano anche in Italia i gesti sacrileghi, come la decapitazione di statue della Madonna e di santi nelle chiese, o la distruzione di presepi – atti in sé lesivi della proprietà, e come tali reati: non solo manifestazioni “trasgressive” di un “credo”.
Spesso, dopo questi eventi si formulano sui media le spiegazioni più varie: bravate di ragazzini, atti vandalici di nullafacenti annoiati oppure, negli ultimi anni, manifestazioni di intolleranza religiosa oltre che di possibile disagio psichico (come qualche giorno fa nella chiesa della Visitazione a vicino a Parabiago, nei pressi di Milano, resa inagibile da un incendio[1]). Ma perché non pensare anche allo sfregio satanista? Magari pianificato sulla base del calendario liturgico, per suggellare una contro-celebrazione? Il satanismo sfociante in reati contro la libertà o l’integrità della persona, presenta una “gradualità” non sempre sufficientemente attenzionata (anche perché occulta, settaria). In tal modo, inaspettatamente, all’improvviso, la condotta culmina poi in quella maggiore gravità che determina l’azione repressiva. E il danno può risultare irreparabile. Intanto gli episodi pubblici, manifesti, le “ragazzate”, restano quelli di più difficile inquadramento. Talora sottovalutati e non adeguatamente sanzionati.
Notizia recente[2]. La notte dell’Immacolata (si badi bene la singolare ricorrenza) è stato distrutto il presepe collocato davanti alla chiesa parrocchiale di San Matteo della Decima, in provincia di Bologna.
Il sospetto dei residenti è caduto da subito sulle solite baby gang alimentate dal disagio giovanile. Dopo averlo definito un “segno inquietante per la nostra fede”, il sindaco ha commentato: “Penso si sia trattato di un atto vandalico incosciente. Un gesto inconsapevole. Ma rimane un fatto estremamente negativo che colpisce in maniera particolare la sensibilità dei credenti”. Su quest’ultima affermazione non ci sono dubbi. Sulla prima parte della dichiarazione qualche perplessità va sollevata, e non certo per polemizzare, bensì per commentare con sensibilità civica, educativa: perché un simile gesto, anche se fosse una bravata, sottende quanto meno una disposizione d’animo socialmente allarmante, oltre che estremamente rischiosa sul piano dell’integrità spirituale.
Il Santo Natale, anche quando non viene banalizzato o svuotato dall’imperante approccio consumistico, è in ogni caso profondamente avversato dai satanisti, che non solo si contrappongono in modo blasfemo alla nascita di Cristo Salvatore, ma desiderano sostituirla – giocando d’anticipo – col solstizio d’inverno (in un mix occultista-neopagano), in occasione del quale attingere le cosiddette “energie” per definire strategie e obiettivi per il nuovo anno civile alle porte. Il triduo delle tenebre (o Natale satanico) inizia così il 21 dicembre e si conclude il 23, nella giornata che precede la Vigilia con la Notte Santa di attesa della nascita di Gesù, “Luce del mondo” (Gv 8,12). In questi giorni dove il buio della notte sembra prevalere, così come nel periodo che li precede a iniziare dall’Immacolata, sono frequenti – come la cronaca ci attesta ogni anno – i gesti dimostrativi, i furti sacrileghi, gli atti di vilipendio della fede cristiana quasi essi predisponessero, e poi perfezionassero, secondo una prassi codificata e reiterata, il triduo oppositivo di sfida in cui celebrare culti immondi e blasfemi.
Come se non bastasse, il presepe vilipeso viene anche pericolosamente frainteso. E se nel primo caso la deprecabile iniziativa solleva il pubblico sdegno, nel secondo caso suscita quanto meno perplessità se non turbamento.
A Capocastello di Mercogliano, in provincia di Avellino, un parroco ha pensato di allestire un presepe “contro l’esclusione e le discriminazioni” (come se la natività già non si esprimesse in tal senso fin dai tempi di San Francesco). Con questo intento ‘pastorale’, ad accudire il Bambinello, ai piedi dell’altare, sono state collocate due mamme, per rappresentare le cosiddette “famiglie arcobaleno”. Il parroco ha poi spiegato come il disprezzo e la condanna, che negano un confronto sul tema, siano “una sorta di pennellata di tenebre che contribuisce a dipingere la notte del nostro tempo”[3]. Da qui la sua iniziativa, che si aggiunge ad altre già collaudate in passato. Insomma, ci troviamo di fronte a un’inversione di prospettiva decisamente fuorviante. O quanto meno a una inaccettabile ridefinizione del presepe proprio nella terra campana in cui nacque Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, vescovo e dottore della Chiesa, che il Natale e il presepe (compreso San Giuseppe, accanto al Bambinello) custodiva nel cuore.
Sette occulte, rischiosi cedimenti antropologici, l’agguato delle sirene mediatiche, ambiguità dottrinali, improvvisati secolarismi, pericolose ingenuità. Non saranno in ogni caso le ritualità sataniche, né neopagane, né consumistiche o le mode ‘pastorali’ a coprire la luce promanante da Cristo nel mistero del Natale, dalla sua nascita fino all’Epifania, luce che trionfa sulle tenebre sconfiggendole, e che già ora, in vista dello sfolgorio del Risorto, “compendia la salvezza”, per citare Sant’Agostino. Ma quell’oscurità persiste in molti cuori, e in altri confonde o opprime. Non dimentichiamo, però, mai chi è il vero Nemico. La Luce del Dio che si fa uomo lo smascheri e lo metta in fuga da noi e dagli altri. Buon Natale a tutti i nostri lettori.
[1] Villastanza, incendio in chiesa: in fiamme il presepe. Bloccato un 30enne marocchino, “Il Giorno”, 15 dicembre 2023.
[2] P.L. Trombetta, Vandali contro il presepe. Il sindaco: “Gesto grave”, “Il resto del carlino”, 9 dicembre 20
[3] M. Labriola, Ad Avellino un presepe per le famiglie arcobaleno, “Corriere del Mezzogiorno”, 18 dicembre 2023.
Foto copertina: Adorazione dei pastori di Gherardo delle Notti