di Padre Jean Baptiste Vian[1]
I fatti
«Dal 25 al 27 ottobre 2024, Tolosa diventa lo scenario di una nuova opera urbana: “Le Gardien du Temple – La Porte des Ténèbres”, con il Minotauro, il Ragno e Lilith, la Guardiana delle Tenebre». Così la Compagnie La Machine ha annunciato il 5 luglio scorso sul social network X la sua prossima opera urbana a Tolosa, importante città capoluogo nella Francia meridionale. Si tratta di una nuova gigantesca creatura meccanica in movimento che sfilerà per le vie cittadine e che si aggiunge alle altre figure colossali ispirate a creature mitiche e mostruose. La sua altezza supera i 10 metri e il peso raggiunge le 38 tonnellate.
Prima di reagire a questo annuncio scioccante, l’arcivescovo di Tolosa, S.E. Mons. Guy de Kérimel, ha chiesto al comitato interreligioso della diocesi di incontrare l’ideatore dello spettacolo, François Delarozière. L’incontro è stato cortese ma non ha convinto nessuno dei partecipanti. L’incomprensione è rimasta insuperata da entrambe le parti.
Il 16 settembre l’Arcivescovo di Tolosa ha inviato una lettera ai parroci annunciando la sua intenzione di dedicare la diocesi al Sacro Cuore di Gesù. Nella lettera Mons. de Kérimel ha così illustrato lo spettacolo annunciato per ottobre dai suoi ideatori: “presenterà un terzo personaggio: una donna-scorpione chiamata Lilith, nome di un demone femminile nel giudaismo (cfr. Isaia 34:14), che proviene dall’Hellfest”, il festival di musica heavy metal che si svolge ogni anno a Clisson, nella regione della Loira. L’Arcivescovo ha inoltre spiegato che “il manifesto, il libretto dello spettacolo e le parole dell’artista utilizzano simboli satanici ed esoterici. In questa opera urbana, il Minotauro diventa il protettore dell’anima della città! […]”. Mons. de Kérimel ha così concluso: “Annuncerò questo progetto di consacrazione senza alludere allo spettacolo, perché le grazie richieste vanno oltre l’evento stesso. L’obiettivo è accogliere l’amore divino manifestato da Cristo, raccogliere tutti i frutti della sua Passione, del suo Cuore trafitto, e così guarire, vivificare e santificare gli abitanti della città e della diocesi. Questo è il modo migliore per respingere le tenebre”.
Nel frattempo, nonostante l’amarezza dei fedeli e le perplessità di molti cittadini, il creatore dello show non ha compreso le polemiche e nega di essere un sostenitore delle tenebre: “Viviamo in una società in cui tutti hanno il diritto di esprimersi. Capisco che lo show possa scioccare i credenti, ma promuove valori universali. Parlare di oscurità con grandi macchine e fare riferimento alla mitologia non è un’apologia delle tenebre”. In un’altra intervista, si lamenta della censura della Chiesa.
Come spiegare questo “dialogo tra sordi”?
Probabilmente ci troviamo di fronte a tre differenti concezioni della mitologia:
1. quella di quanti ritengono che la mitologia non abbia alcun legame con la realtà e la utilizzano come serbatoio di ispirazione e di creazione artistica. Questa sembra essere la posizione del direttore dello spettacolo e del sindaco di Tolosa.
2. quella di coloro che credono che la mitologia sia un’espressione di realtà spirituali invisibili e la usano liberamente per trasmettere un messaggio occulto, tentando di esercitare, imponendola in diversi modi, un’influenza sulla società. Questa è la posizione dei movimenti satanisti e occultisti che, come suggerisce il nome, si infiltrano e avanzano nella società con un volto mascherato.
3. infine, la concezione di coloro che credono che la mitologia sia l’espressione di realtà spirituali invisibili e si rifiutano di permettere che venga utilizzata per fini ideologici e spirituali rivolti contro la fede cristiana. Questa è la posizione dell’arcivescovo di Tolosa.
Non c’è nulla che dimostri formalmente la presenza di occultisti nella Compagnie de la Machine o negli ambienti culturali della città di Tolosa, anche se alcuni indizi possono far sorgere dei dubbi: la presenza di cattedrali e chiese in fiamme sulla locandina dello spettacolo, la presenza di simboli esplicitamente occulti e satanisti, il nome del demone Lilith dato all’ultima macchina metà donna metà scorpione, nota anche come “guardiana delle tenebre” … In ogni caso, possiamo affermare che i valori promossi nello spettacolo non sono veramente universali e condivisi, contrariamente a quanto sostiene il suo ideatore, altrimenti non risulterebbero scioccanti suscitando in molti scandalo e amarezza.
Forse un dialogo sincero partendo da questo dato concretamente percepito potrebbe chiarire i malintesi ed evitare reciproci processi alle intenzioni.
Come interpretare la decisione di dedicare la diocesi al Sacro Cuore di Gesù?
A prescindere dalle possibili intenzioni occulte degli organizzatori, per i cristiani le tenebre sono una realtà spirituale molto concreta, il cui principe si chiama Satana e il cui scopo è seminare paura, panico, sfiducia. Questa realtà oscura è rivolta contro il prossimo e contro Dio in tutti i modi possibili, anche attraverso il divertimento. Il principe delle tenebre è all’opera dall’inizio del mondo e lo sarà fino alla fine dei tempi; ha affrontato Gesù Cristo, sul quale “non ha potere” (Gv 14,30), e Gesù Cristo lo ha sconfitto sulla croce. Sconfitto non senza il permesso divino, Satana ha continuato a manifestarsi in ogni periodo della storia e attualmente sta sfruttando, con una certa abilità, la mentalità occidentale rivolta al razionalismo, all’edonismo e alla superstizione per oscurare l’orizzonte in cui viviamo.
L’Arcivescovo di Tolosa vi ha alluso nella sua comunicazione pubblica del 20 settembre: “Nubi oscure si addensano sul nostro mondo. L’attualità ci mostra molte realtà negative che suscitano legittime preoccupazioni e favoriscono questa atmosfera di disperazione che regna nella nostra società e si manifesta in una certa cultura sempre più affascinata dall’oscurità, dal buio”.
Da questo punto di vista, qualunque sia l’intenzione degli organizzatori, la decisione di Mons. de Kérimel di consacrare la diocesi di Tolosa al Sacro Cuore il 16 ottobre conserva intatto tutto il suo significato: “Le grazie richieste vanno oltre l’evento stesso. Si tratta di accogliere l’amore divino manifestato da Cristo, di raccogliere tutti i frutti della sua Passione, del suo Cuore trafitto, e quindi di guarire, vivificare e santificare gli abitanti della città e della diocesi. Questo è il modo migliore per respingere le tenebre” (Lettera ai parroci della diocesi di Tolosa)
Dobbiamo temere questo spettacolo?
Ciò che dobbiamo temere è di sprofondare nella paura e nello scoraggiamento, le porte preferite attraverso le quali Satana esercita la sua influenza su ciascuno di noi. Satana ha su di noi solo il potere che Dio gli permette di avere e anche quello che noi gli diamo. Vivendo nella fiducia dei piccoli, vivendo e coltivando la preghiera, soprattutto la preghiera di lode, eleviamo un “baluardo contro il nemico nella sua ribellione” (Sal 8,3) e possiamo vivere senza la paura.
I bambini sono sensibili alle immagini e questo spettacolo, che attirerà moltissima gente a Tolosa, con intere famiglie, potrebbe avere un effetto più duraturo su di loro che sugli adulti, per le immagini e la paura che suscita. Non dobbiamo trascurare questo aspetto. Ciò che è da temere è anche la malsana curiosità che un simile spettacolo potrebbe suscitare in anime prive di orientamento, e in particolare in adolescenti desiderosi di esperienze forti. Senza rendersene conto, i ragazzi potrebbero avvicinarsi a circoli occultisti realmente pericolosi per la loro anima.
Infine, ciò che dobbiamo temere è di entrare, nostro malgrado, nel gioco delle tenebre, facendo loro pubblicità e denunciandone la presenza ovunque si nascondano. Il principe delle tenebre è come un clown che attira l’attenzione su di sé con le sue “buffonate”; più lo guardiamo, più diventa creativo, ma più lo ignoriamo, più limitiamo la sua influenza su di noi e sugli altri. Certo, dobbiamo smascherarlo se vogliamo combattere la “buona battaglia”, ma la buona battaglia non si combatte solo sulla pubblica piazza, si combatte soprattutto nel profondo del nostro essere: contro il dubbio, la confusione, la tristezza, la paura, il ritiro, la rivolta, la rabbia, lo scoraggiamento, la disperazione… questa è la buona battaglia, “la lotta della fede” (1Tim 6,12).
Che la Madonna del Rosario ci protegga con la sua preghiera materna e ci aiuti a combattere “la buona battaglia, la battaglia della fede”, affinché possiamo continuare a lottare con perseveranza per “la giustizia, la pietà, la fede, la carità, la perseveranza e la mitezza”. (1 Tim 6, 11).
7 ottobre 2024
[1] Esorcista della Diocesi di Grenoble-Vienne, coordinatore della segreteria linguistica francese dell’Associazione Internazionale Esorcisti.
Ecco come viene pubblicizzato l’evento dall’ufficio turistico di Tolosa:
The Guardian of the Temple opus II – The Door of the Darkness