di Associazione Internazionale Esorcisti

Avviamoci come pellegrini col cuore ricolmo di speranza incontro al Grande Giubileo che inizierà la Vigilia del Santo Natale 2024. Come ha spiegato Papa Francesco in una lettera inviata al Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione: «Dobbiamo tenere accesa la fiaccola della speranza che ci è stata donata, e fare di tutto perché ognuno riacquisti la forza e la certezza di guardare al futuro con animo aperto, cuore fiducioso e mente lungimirante. Il prossimo Giubileo potrà favorire molto la ricomposizione di un clima di speranza e di fiducia, come segno di una rinnovata rinascita di cui tutti sentiamo l’urgenza. Per questo ho scelto il motto “Pellegrini di speranza”».
Il Giubileo del 2025 sarà il venticinquesimo giubileo universale ordinario nella storia della Chiesa cattolica. Il primo fu indotto per l’anno 1300. A quel tempo, come oggi, il mondo viveva difficili prove ma un’ondata di spiritualità ispirata da sentimenti di fraternità e perdono si diffuse in tutta la cristianità per contrastare gli odi e le violenze dilaganti. Nel dicembre 1299 si era diffusa la voce secondo cui nell’anno successivo quanti avessero visitato la basilica di San Pietro avrebbero ricevuto una “pienissima remissione dei peccati”. Il numero dei pellegrini giunti a Roma fu tale che il papa concesse l’indulgenza per tutto l’anno 1300
Nella Chiesa il Giubileo è infatti l’anno dedicato alla conversione, alla riconciliazione con il prossimo, alla penitenza sacramentale e alla remissione non solo della colpa, ma anche della pena, conseguenza dei peccati personali. La sua denominazione si rifà all’usanza del Giubileo ebraico. Nel giudaismo antico ogni cinquant’anni era stabilito che la terra riposasse un anno col fine di rendere più vigorose e abbondanti le coltivazioni successive. Allo stesso tempo era decisa la restituzione delle terre confiscate e la liberazione degli schiavi. In tal modo si voleva attutire il divario fra i ricchi e i meno abbienti. L’inizio del Giubileo era annunciato dal suono di un corno di ariete, in ebraico jobel, da cui deriva il termine cristiano Giubileo. Nel Nuovo Testamento Gesù Cristo è colui che porta a compimento il Giubileo antico. Infatti, nel Vangelo di Luca (4,18-19) è scritto come Gesù, recatosi a Nazaret, entrò nella sinagoga e lesse una pagina di Isaia che proclama “l’anno di grazia del Signore” (Is 61, 1-2). Il Giubileo viene detto anche Anno Santo, perché in esso si promuove per tutti i fedeli la santità di vita.
Segno di centrale importanza nell’Anno Giubilare è – come ricordato – l’indulgenza, “dono senza prezzo della misericordia divina”. L’indulgenza durante il Giubileo 2025 è – scrive Papa Francesco nella bolla di indizione – «una grazia giubilare» che «permette di scoprire quanto sia illimitata la misericordia di Dio». Per volontà del Papa, la Penitenzieria apostolica, nell’esortare e spronare i fedeli, pentiti e mossi da carità, al desiderio di ottenere l’indulgenza, ha stabilito alcune prescrizioni e linee guida per i pellegrini.

Per ogni informazione e approfondimento, utili a vivere nella piena partecipazione della fede e con la speranza che non delude l’Anno Santo 2025, rinviamo alla Bolla papale di indizione dell’Anno Giubilare e alle Norme sulle indulgenze stabilite durante l’Anno Giubilare.