di Francesco Bamonte

La cantante irlandese Bambie Thug [1] alla 68ma edizione del concorso canoro Eurovision Song Contest 2024, svoltosi dal 7 all’11 maggio, trasmesso in tutta Europa e al quale hanno partecipato 37 nazioni, ha interpretato il brano “Doomsday Blue”, considerato un vero e proprio inno di trasgressione. La cantante, che si esibisce nei panni di una strega, praticando ritualità occulte, cantando e danzando assieme a un demonio, ha dichiarato che questa canzone la rappresenta perfettamente come artista. Bambie Thug ha infatti affermato esplicitamente di praticare la stregoneria e la sua perfomance è stata un innegabile rito di stregoneria. La cantante, che descrive la sua musica “ouija-pop”, è stata ammessa in finale ed è arrivata al sesto posto.

L’espressione iniziale del brano “Avada Kedavra/I speak to destroy” introduce chiaramente all’atmosfera e ai contenuti demoniaci della canzone[2]. Queste parole sono peraltro una citazione ripresa dalla saga di “Harry Potter”. Come riportano i siti dei fan della saga potteriana si tratta infatti di una delle tre maledizioni mortali, Avada Kedavra, una maledizione “senza perdono” che uccide all’istante chi ne viene colpito. Le altre due sono la maledizione Cruciatus, che infligge una terribile tortura, e la maledizione Imperius, che consente al mago o alla strega che la scaglia di controllare le menti e le azioni altrui.
Soventemente in passato è stato fatto notare che dietro i romanzi di Harry Potter e le loro trasposizioni cinematografiche, curate fin nei minimi particolari per renderle il più possibile avvincenti, è palesemente presente il chiaro e inquietante obiettivo di proporre alle nuove generazioni non delle semplici favole, ma di suscitare in loro una visione del mondo strettamente legata ai principi dell’esoterismo in tutte le sue espressioni, al fine di orientarli verso una concezione dell’uomo, della vita e dell’universo, che li induca alla conoscenza dell’esoterismo e alla sua pratica cioè l’occultismo.

L’esoterismo è la conoscenza di presunte tradizioni sapienziali antichissime e contatti con “forze occulte” che renderebbero partecipi di poteri latenti nello spirito di ogni uomo che si possono far emergere mediante certe tecniche, formule e riti periodicamente rinnovati e simbologie ed emblemi continuamente ripresi e meditati.

L’occultismo è il passaggio dalla semplice conoscenza all’attuazione pratica di ciò che l’esoterismo insegna. L’esoterismo è per così dire la teoria, l’occultismo è la pratica.

Al tempo odierno, molti, soprattutto un numero crescente di adolescenti e di giovani è affascinato irresistibilmente non solo dalla conoscenza dell’esoterismo, ma dall’occultismo, cioè, appunto, dal voler sperimentare quello che l’esoterismo insegna: essi rimangono abbagliati soprattutto dalla promessa di una facile acquisizione dei “poteri”. Si tratta di promesse molto allettanti, ma che nascondono pericoli incalcolabili.

Stupisce molto quindi come recentemente in ambito cattolico siano state registrate alcune curiose rivalutazioni della saga di Harry Potter, della quale, pur essendo essa innegabilmente intrisa di esoterismo e occultismo, è stata stimolata una rilettura positiva, in particolare dopo alcune prese di posizione della Rowling a difesa della realtà del sesso biologico, messa in pericolo dall’ideologia gender e a difesa dei diritti delle donne considerando sesso femminile soltanto «le persone con il ciclo mestruale».

Sicuramente non si vuole condannare chi legge ed è affascinato da Harry Potter né affermare che tutti coloro che leggono Harry Potter sono automaticamente seguaci del mondo esoterico, ma nello studio che presentiamo di seguito vogliamo dimostrare che un’analisi attenta di ogni dettaglio dei romanzi di Harry Potter[3] fa emergere e lascia immutato l’obiettivo evidente di far conoscere l’esoterismo alle nuove generazioni e indurle alla sua pratica, cioè l’occultismo.

Un pericoloso mix di narrativa e occultismo

È evidente come la “saga” di Harry Potter sia diventata un vero e proprio fenomeno, un successo librario mondiale che ha dato vita ad un vero e proprio “mondo” (film, videogames, parchi e stores a tema): insomma si può a giusto titolo parlare di “generazione potteriana”.

Concepita secondo una strategia letteraria costruita su un duplice genere, contiene in sé tutti i canoni del genere “fantasy” e quelli del genere classico del romanzo di formazione, come tante altre serie di saghe. Tuttavia, in essa si notano oggettivamente delle differenze, tra le quali, la più evidente è l’ambientazione delle storie. Non ci troviamo, infatti, come di solito avviene, in un’epoca diversa dalla nostra, passata o futura, o in mondi e universi diversi, ma tutto si svolge nel nostro mondo e nella nostra realtà contemporanea (1980-2017). Quindi questo mondo magico convive, coesiste in forma nascosta, occulta, parallela, con la nostra realtà quotidiana, con persone comuni, che non hanno alcun potere magico, i cosiddetti babbani.

Questa ambientazione mista, dove fantasy e realtà si sovrappongono e si compenetrano, può rappresentare, da un punto di vista psicologico, un serio pericolo soprattutto per ragazzi/ adolescenti. Infatti, si rischia di scivolare nella trappola dell’emulazione di forme, riti e soprattutto pratiche, che sono tutt’altro che innocue e innocenti[4]. Chiunque svolga un qualche ruolo educativo può facilmente rendersi conto di questi pericoli che si nascondono dietro l’apparenza di una innocente narrazione fantastica. «Se un bambino comincia a vivere in un mondo di fantasia in cui la magia è un fatto normale, un qualcosa che si impara a scuola come la matematica e o le lingue poi gli sembrerà anche “verosimile” che si possano evocare forze nascoste»[5].

Magia buona?

Nei romanzi di Harry Potter sono presenti senza ombra di dubbio i seguenti principi filosofici e filoni occultistici: gnosticismo, monismo, manicheismo, panteismo, ermetismo, numerologia esoterica (cabala), alchimia, astrologia, teosofia. Inoltre, troviamo rituali propri del satanismo, e autentiche formule magiche di maledizione.

Altri filoni occultistici individuati in tali romanzi sono: l’uso di amuleti e talismani, la pratica dei malefici, la divinazione, lo spiritismo, il vampirismo, la profanazione dei cimiteri e dei corpi, temi relativi ai vampiri e agli uomini-lupo (licantropi o lupi mannari), rituali di sangue, sacrifici umani.

I poteri magici, l’essere mago o strega, sono presentati come un privilegio, un dono speciale, cioè come qualcosa di molto positivo.

Il mondo è diviso tra i babbani (in inglese: muggles) cioè coloro che non sono dotati di poteri magici e i maghi/stregoni considerati i “saggi”. Tutto ciò che riguarda la magia è nascosto ai babbani, i quali proprio per questo vengono trattati da persone inferiori che meritano di essere disprezzate. Da notare lo stravolgimento del concetto di saggezza: una qualità che dovrebbe essere sempre legata al bene viene applicata a una figura negativa.

Come non riflettere sull’euforia per i successi editoriali e mediatici della saga potteriana che si è diffusa nei circoli esoterici di maghi, operatori dell’occulto, mondo New Age e dei movimenti del cosiddetto Potenziale Umano? Per costoro infatti il fenomeno Potter è una grande occasione di rilancio per una immagine positiva dell’esoterismo e dell’occultismo[6].

Come ha fatto recentemente la succitata cantante Bambie Thug all’Eurovision Song Contest 2024, già in passato cultrici della stregoneria avevano manifestato la loro grande ammirazione per la saga di Harry Potter o si ispiravano e si richiamavano ad essa. Ruth Shelton, da decenni strega praticante a New York rese noto che lei e diverse aderenti alla sua congrega di stregoneria prenotarono i biglietti per assistere alla versione cinematografica della serie dei libri di Harry Potter e inoltre dichiarò: «Siamo tutte contente di questo fenomeno». Shelton era dell’opinione che i libri e il film della Rowling potevano favorire l’interesse per queste pratiche definite alternative e che a suo dire hanno una ricca tradizione e storia[7]. Resta comunque un dato valido per tutti, credenti e non, e cioè che i contenuti espressi in Harry Potter rischiano di diseducare le nuove generazioni ad un uso adeguato della ragione, e allo stesso pensiero scientifico, solleticando una forte simpatia per l’autentica magia e l’occulto. Un esempio tra gli altri che riporteremo in seguito: l’insegnamento della magia runica che compare in questi romanzi, può suscitare nei ragazzi l’interessamento per le organizzazioni pangermaniche, nelle quali veniva ricercato molto seriamente il significato segreto ed esoterico delle rune[8].

Alcuni tendono a mettere in evidenza la presenza di valori positivi nei romanzi della Rowling: la lotta contro le forze del male, l’umanità dei personaggi, l’amicizia, il coraggio, la capacità di perdono, il senso di protezione, il sacrificio di sé per amore del proprio figlio (Harry è protetto da un incantesimo di straordinaria potenza generato dall’amore della madre e del padre che hanno sacrificato la vita per lui); il sacrificio di sé per amore degli altri (nell’ultimo volume Harry è pronto a dare la vita per salvare i suoi amici e per sconfiggere definitivamente Voldemort).
Ma non si può ignorare che è del tutto assente una sana Cosmologia perché contraddistinta da una concezione della realtà che non prevede Dio al suo centro e ancor meno al suo vertice.

Pertanto, quei “valori positivi” che si vogliono rintracciare e assolutizzare a tutti i costi nella saga potteriana, potremmo definirli una sorte di ingredienti per un umanesimo senza Dio. Esattamente quello che nella storia si è voluto attuare con il pensiero illuminista associato alla rivoluzione francese. Nel tentativo di distruggere quella che era definita la “superstizione” e “l’ignoranza” religiosa si osannava ai valori umani della “Libertè, Egalitè, Fraternitè” (Libertà, Uguaglianza, Fraternità) che “sono a pieno titolo valori cristiani”. Ma non per questo definiremmo mai l’ideologia illuminista e razionalista che si affermò con il terrore e le stragi in Francia, sostanzialmente buona perché contiene “valori positivi”.

Ad esempio, in una delle scene madri della saga, quando Voldemort cerca di tentare Harry, gli dice: «Non esiste né verità né menzogna […]. Non c’è né il bene né il male. C’è solo il potere. Il potere fa la verità». E Voldemort offre a Harry di condividere il potere, ma Harry gli risponde semplicemente: no. Qui si nota una contraddizione, perché Harry è alunno di una scuola di stregoneria nella quale si insegna a sviluppare e usare un potere, quello esoterico: lo stesso potere che esercitava Voldemort. Quindi Harry dice no a qualcosa a cui altrove ha già detto sì.

Un “mago buono”?

Gran parte della critica, soprattutto in ambito cattolico, ritiene il personaggio di Harry Potter “un mago buono”, che esercita i suoi poteri solo per contrastare il Male. Quindi esisterebbe una magia buona (bianca) e una magia cattiva (nera), legittimando in qualche modo il ricorso alla magia e alle sue pratiche.

Ma ciò non è affatto conforme né a ciò che Dio ha rivelato all’umanità circa la magia – e cioè che essa è intrinsecamente cattiva, e chi la pratica gli è in abominio (cf.  Dt 18,10-12) – né alla fede della Chiesa, che rigetta ogni ricorso alla magia in quanto “superstizione” e una grave trasgressione dei Comandamenti Divini (cf. Catechismo della Chiesa Cattolica, nn. 2115-2118). La magia è cooperazione tra l’uomo e il demonio. E quando l’uomo coopera volontariamente con il demonio, produce sempre morte e distruzione sul piano fisico, morale e spirituale anche se paradossalmente si prefiggesse un fine buono.

Altro aspetto molto negativo di questi romanzi è che a Harry Potter e agli altri suoi compagni della scuola di stregoneria viene insegnato che se si riceve una maledizione di morte si può rispondere – sia pure a scopo difensivo –  con un’altra maledizione nei confronti di chi l’ha lanciata. Ma questo non è ciò che Dio fatto uomo Cristo Gesù ha insegnato all’umanità, egli infatti ha detto: «A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male» (Luca 6, 27-28). E il grande convertito, Paolo di Tarso, nella sua lettera ai cristiani di Roma scriveva: «Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite» (Romani, 12, 14).

È vero che nel mondo dei maghi di Harry Potter l’uso delle tre maledizioni è illegale pena la carcerazione a vita ad Azkaban, e che le maledizioni sono specialmente utilizzate dai mangiamorte e dai seguaci di Voldemort (oltre che da lui stesso), ma in molti casi altri ne hanno fatto uso. Per esempio Barty Crouch Sr. autorizzò gli Auror a usarle durante la prima guerra contro Voldemort. E in Hogwarts Legacy ne fa un uso fatale il quindicenne Sebastian Sallow.

La Rowling ha creato degli eroi adolescenti, che per adempiere le loro imprese e perseguire gli obiettivi da raggiungere devono usare gli strumenti della magia e di poteri occulti. E qui siamo su un piano totalmente diverso dalla prospettiva cristiana, per la quale nell’ordinario si cammina consapevoli che nelle avversità vi è una croce da portare sull’esempio di Cristo e nel medesimo tempo l’abbandono fiducioso nelle mani di Dio permette di affrontare ogni prova.  Il ricorso continuo al prodigio esoterico porta invece a una visione distorta della realtà che è quella superstiziosa e magica. Scrive un autore:

«Protagonista della storia è un giovane mago. Il problema è che con la magia non è mai affidata all’uomo la possibilità di un cammino vero nella vita. Harry è un mago. Questo è un ultimo, sotterraneo gnosticismo. È come dire che il meglio della vita è acquisire una serie di conoscenze che ti permettono di fronteggiare il male al suo stesso livello […]. Una ragazzina poco tempo fa mi ha detto: “Mi è piaciuto molto il Signore degli anelli, ma di più Harry Potter, perché mi fa credere che con la magia potrei ottenere quello che voglio”. Questo è un errore che è implicito nella proposta della magia come punto positivo per il cammino dell’uomo»[9].

È una risposta riduttiva e superficiale affermare che in realtà non è il possesso di una bacchetta che permette di avere tutto subito e senza fatica, perché, anche se Harry Potter ha poteri magici “innati”, la magia resta comunque per lui un’“arte” da sviluppare con l’impegno, lo studio, la buona volontà.

Nel quarto volume: Harry Potter e il calice di fuoco, Harry è sfidato a duello in un cimitero da Voldemort redivivo, ma prima del combattimento è “costretto” da un incantesimo di Voldemort a inchinarsi davanti a lui. In tal modo si insegna che chi opera magia può piegare qualcuno a fare quello che si vuole. La vera magia però non è infallibilmente efficace. È celebre la conversione al cristianesimo del mago Cipriano d’Antiochia che era dotato di grande fama per i suoi poteri magici. Egli quando si accorse che la magia non aveva alcun effetto su coloro che credevano, amavano e pregavano Cristo Gesù, comprese la verità degli insegnamenti di Cristo, rinnegò le arti magiche e si fece cristiano. Ricordiamo anche la sonora sconfitta dei maghi del faraone d’Egitto quando sfidarono Mosè che agiva per mandato di Dio.

Nei romanzi di Harry Potter il bene e il male sono identificati secondo il principio esoterico dell’Identità dei contrari o Unione degli opposti[10]; ne consegue che non c’è più autentica distinzione tra bene e male, non c’è più impegno a combattere il male, ma si tende piuttosto ad usarlo pur di conseguire il fine che ci si propone. Il male viene “ontologizzato” perché considerato una componente “necessaria” e intrinseca del mondo.

Ad esempio, la cicatrice a forma di saetta sulla fronte di Harry, causata dalla ferita procuratagli nel momento in cui Voldemort cercò di ucciderlo mentre era in fasce, quando è dolorante diventa un sensore del profondo legame con Voldemort, che rappresenta il male. Questo legame ontologico fra il “buon” Harry Potter e il “cattivo” Voldemort è espresso – come vedremo – anche dal legame fra la bacchetta di Harry e quella di Voldemort, perché in entrambe è presente la piuma della fenice[11].

I poteri occulti del cattivo Voldemort e del “bravo” Potter hanno dunque la stessa fonte (ci troviamo davanti al monismo e al panteismo che sono componenti intrinseche dell’esoterismo).
È poi particolarmente sconcertante che il movimento della mano che impugna la bacchetta per lanciare la maledizione che fa morire e che nel romanzo, come già accennato è definita Avada Kedavra, l’Anatema che uccide, tracci nell’aria lo stesso segno della cicatrice di Harry.

Ritualità occulte

Nel quarto volume dei romanzi Harry Potter si descrive un orrendo rituale operato nel cimitero di Little Hangleton da Codaliscia, rituale che per le sue caratteristiche può essere definito senza dubbio anticristico e satanico. Anticristico perché nella risurrezione di Voldemort, tramite un terrificante rito magico, si fa la parodia della Risurrezione di Cristo.  Satanico per le seguenti caratteristiche: si svolge nel cimitero, dove sono sepolte le ossa di Tom Riddle, padre di Voldemort, assassinato dallo stesso figlio. Dopo che la maledizione lanciata sul piccolo Harry, per la protezione offerta dal sacrificio della mamma, era ricaduta su Voldemort, questi rimase senza corpo e, in attesa di un’operazione magica dei suoi amici che gli restituisse il corpo, rimase confinato in una foresta albanese dove si impossessava temporaneamente di corpi altrui e di animali, in particolare di serpenti. Il fedele servo Codaliscia si mise alla sua ricerca e finalmente riuscì a trovarlo.  Voldemort gli diede le istruzioni per restituirgli un corpo rozzo e debole, un corpo che potesse abitare in attesa degli “ingredienti” necessari per il rito che gli avrebbe dato una vera rinascita. Quando quegli “ingredienti” furono tutti rinvenuti, Codaliscia eseguì il rito che aveva il fine di rigenerare il corpo di Voldemort, che, a seguito delle precedenti indicazioni, aveva cominciato a comparire minuscolo, ridotto alla forma di un bambino raggomitolato, privo di capelli e coperto di squame palpitanti, di un cupo nero rossastro, con braccia e gambe sottili e deboli e un viso simile a un serpente con occhi rossi e scintillanti. [12]

Ora però era necessario un rito che consisteva nell’immergere completamente quel minuscolo corpo in un calderone nel quale ribolliva un liquido, poi aggiungere gli “ingredienti”: un pezzo di carne di un servo di Voldemort, offerto volontariamente; un osso del padre che Voldemort aveva ucciso; il sangue di un nemico.

Il primo ingrediente fu ottenuto dallo stesso Codaliscia, che con un pugnale d’argento troncò con un taglio netto la sua mano destra dal braccio (consideriamo come oggi sia diffusa tra la gioventù la moda dell’autolesionismo e delle automutilazioni).

Il secondo ingrediente si ottenne profanando la tomba del padre di Voldemort, sepolto in quel cimitero (consideriamo come oggi sia diffusa tra i giovani la moda delle profanazioni delle sepolture e delle tombe).

Il terzo ingrediente è il sangue di Harry, prelevato da Codaliscia con un taglio nel braccio destro di Harry, legato alla lapide di marmo del padre di Voldemort (consideriamo come sia diffuso sin dall’antichità l’uso del sangue nei rituali magici e nell’odierno vampirismo e satanismo).
Ciò avrebbe costituito una potentissima “pozione” che avrebbe permesso a Voldemort, immerso nel calderone, di riprendere un corpo: di fatti, ergendosi lentamente dal calderone, venne fuori con un corpo di uomo alto e scheletrico con un viso bianco come un teschio, con grandi, lividi occhi rossi, il naso piatto come quello di un serpente, due fessure per narici.

Dopo essere “risorto”, Voldemort sfidò a duello Harry. Entrambi avevano una bacchetta fra le mani. Voldemort e Harry iniziarono  il combattimento, ma appena i due lanciarono ciascuno il proprio  incantesimo: Harry lancia l’Expelliarmus[13] e Voldemort l’Avada Kedavra, le due bacchette gemelle, dotate dello stesso nucleo,  costrette a scontrarsi emisero un raggio di luce, rosso quella di Harry, verde quella di Voldemort, che s’incontrarono a mezz’aria, divenendo un raggio di luce dorata, di colore oro intenso, che produsse una specie di rete d’oro a forma di cupola, una gabbia di luce che sollevò da terra entrambi e dove i due in lotta si trovarono improvvisamente rinchiusi. Volarono via dalla lapide del padre di Voldemort e si posarono su un lembo di terreno spianato, privo di tombe.

Il punto di congiunzione dei due raggi varia a seconda della volontà e della potenza dei maghi che brandiscono le bacchette.

Sempre dentro quella gabbia di luce, Harry, grazie alla sua volontà più forte, fece in modo che la bacchetta di Voldemort perdesse lo scontro. Nel momento della sconfitta si verificò il fenomeno del Prior Incantatio. Ogniqualvolta due bacchette, costruite da due elementi magici appartenuti alla stessa creatura (piume di Fenice, crini di unicorno, corde del cuore di drago, ecc.) si scontrano, la bacchetta perdente ripete, in ordine opposto, gli ultimi incantesimi eseguiti. Se, però, gli ultimi incantesimi eseguiti hanno procurato la morte, il Prior Incantatio non riesce a riportare in vita le persone morte, ma richiama i loro fantasmi.

Quando due bacchette gemelle vengono usate una contro l’altra, infatti, non funzionano correttamente. Nel momento in cui i loro proprietari costringono le bacchette a scontrarsi, si verifica questo effetto molto raro: una delle bacchette costringe l’altra a emettere gli incantesimi che ha operato, ma al contrario, cioè prima il più recente e poi quelli che l’hanno preceduto.

Dalla bacchetta spuntarono, quindi, per pochi secondi, prima della fine dell’incantesimo stesso, le anime delle ultime vittime delle maledizioni di Voldemort che aiuteranno Harry a fuggire.

Nei raggi delle due bacchette che s’incontrano e nella gabbia di luce che si produce, si vuole indicare il principio esoterico dell’ “Unione degli Opposti” o “Identità dei Contrari”, già accennato che per noi cristiani è inaccettabile, perché il bene e il male non possono essere messi sullo stesso piano, in quanto, in tal modo, sono privati della propria realtà negativa o positiva, benefica o malefica.

Nel quinto volume, durante un altro tremendo combattimento tra Harry e Voldemort, quest’ultimo per un attimo si impossessa totalmente del corpo di Harry nello stesso identico modo con il quale i demoni agiscono nei fenomeni di possessione diabolica ben noti agli esorcisti e parlando attraverso di lui urla a Silente: «Se la morte non è nulla, Silente, uccidi il ragazzo» (cioè Harry).

Una visione esoterica del male

La saga divulga una visione del male che non è quella autentica, rivelata da Dio agli uomini, ma quella falsa divulgata dall’esoterismo.

In Harry c’è un pezzo dell’anima di Voldemort (siamo in piena gnosi!), ma Harry lo saprà solo quando ne sarà liberato (nella parte finale del settimo e ultimo volume). Harry, dunque, non combatte contro il male, ma ne è parte. Il male è quindi considerato una forma del bene o una parte del bene. È la fuorviante concezione esoterica e gnostica del mondo che diverge anche dalle più elementari norme di diritto, in cui il fondamento principale è la netta distinzione tra bene e male.

Per noi cristiani, inoltre, il bene è la presenza di Dio fatto uomo in mezzo a noi, Cristo Gesù, l’aprire il nostro cuore al suo amore, entrare in comunione con lui, vivere i suoi insegnamenti evangelici e giungere all’eterna salvezza in Paradiso.

Nei romanzi di Harry Potter, invece della comunione con Dio, che rende libere e felici le sue creature, compare la soggezione agli spiriti, proposta come un fatto positivo per favorire l’alleanza con essi. In tal modo si cerca d’indurre i bambini e gli adolescenti a considerare e accettare la soggezione agli spiriti come una condizione normale, invece di un enorme pericolo dal quale sottrarsi. Essa, infatti, fa perdere la propria personalità, rende schiavi degli spiriti dai quali si è posseduti e sottopone a immense sofferenze.

Nei romanzi di Harry Potter sono posseduti da un pezzo dell’anima di Voldemort: Quirinus Quirrell, Ginna Weasley, Berta Jorkins e Alastor Moody (soprannominato “malocchio”). Se la possessione tocca anche agli insegnanti della scuola, allora è una cosa normale.
Nell’ultimo volume si descrive l’ultima battaglia. Dopo aver sconfitto Voldemort una volta per tutte, anche Harry scopre che in lui c’era stata una parte dell’anima malvagia di Voldemort.

Tra Harry e Voldemort c’è qualcosa di uguale, che non ha nulla a che vedere con un legame virtuoso di amicizia o di stima. Esattamente come fra gli angeli decaduti, dove continua a sussistere una gerarchia nei rapporti, animati solo da influenze perverse dell’uno sull’altro.

La Rowling descrive quelle che sono conseguenze della medianità presente in chi opera magia e occultismo: la possessione, ma non per mettere in guardia da tali conseguenze, bensì per “addomesticarle”. Harry, quindi, non cerca di fuggire dalla possessione, perché non sarebbe coerente con la visione del mondo che la Rowling sta cercando di proporre ai lettori. Se la pratica magica apre alla possessione demoniaca, allora bisogna abituarsi ad essa.

Per l’autrice dei romanzi la magia è un fatto che ha anche il suo lato positivo: il potere, e dunque – malgrado tutto – la possessione è una realtà “positiva”. In realtà, la possessione volontaria non dà alcun potere, al contrario, provoca quella che si definisce soggezione diabolica nella quale non avendo chiari i contorni demoniaci degli spiriti ai quali ci si consegna si spera di ottenere da essi particolari poteri o vantaggi. Tali poteri però sono sempre distruttivi, innanzitutto per chi, mentre è assoggettato agli spiriti ai quali si è asservito, crede falsamente di dominarli. Solo in tal senso si può parlare di “poteri”, che però non sono della persona, ma dei demoni possessori.

Il concetto esoterico del Serpente nella saga di Harry Potter

Sin dalle prime pagine della Bibbia il Serpente è «simbolo del male che perverte la ragione e fa dubitare della bontà di Dio (cfr Gen 3, 1-5), … illude di poter competere con Dio, di giudicarne le azioni e di assurgere a divinità. Il suo potere malefico seduce e avvelena la capacità umana di pensare, con un raziocinio perverso, scaltro, che giungendo in maniera subdola, quasi improvvisa, viene mostrato come vero. Questa seduzione in Eva suscita il dubbio circa la bontà di Dio e la provoca a trasgredire il comando/patto con il Dio amico che ama e vuole la vita»[14].

Nella Bibbia il Serpente «sarà chiamato “Satana”, cioè avversario, e “diavolo”, cioè divisore: “per invidia del Diavolo la morte è entrata nel mondo” (Sap 2,24); e l’Apocalisse lo definisce “il drago, il serpente antico, che è diavolo e il Satana” (Ap 12,9; 20,2)»[15].

Il serpente di bronzo appeso sull’asta che Dio fece costruire a Mosè (Num 21, 4-9) per salvare il popolo dai morsi velenosi dei serpenti «ricordava il seduttore per eccellenza che condusse Eva a ribellarsi a Dio, introducendo la morte. Lo sguardo verso il serpente rivelava al peccatore la natura ingannatrice del peccato e spingeva a chiederne la liberazione e ad ottenere misericordia»[16].

La figura del serpente non è mai stata usata in ambito cristiano per rimandare a Gesù, ma sempre e soltanto al diavolo. Nel passo di Gv 3, 14-15: «E, come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che il Figlio dell’uomo sia innalzato, affinché chiunque crede in lui abbia la vita eterna», Gesù non si sta identificando con il serpente, ma applica a sé solo l’innalzamento, che si realizzerà concretamente quando sarà crocifisso. «La misericordia di Dio, di fatto, giunge attraverso Gesù che, innalzato sulla croce, rivela la vittoria sul peccato e la riconciliazione con Dio»[17].

Nel corso della storia del cristianesimo, tanti pittori e scultori, ispirandosi al passo biblico di Genesi 3,15: «Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno», hanno raffigurato dipinti e statue dell’Immacolata, rappresentata nell’atto di schiacciare un serpente sotto il suo piede. Quelle parole rivolte da Dio a Satana, rappresentato nella Bibbia con il simbolo del serpente, sono una profezia della futura Redenzione dell’umanità. Sin dall’inizio, Dio, a Satana e ai demoni che avevano trascinato l’umanità alla rovina con la collaborazione di una donna, Eva, nella sua infinita sapienza oppose una nuova donna, la Vergine Maria. Come una donna aveva portato l’umanità sotto il potere di Satana, così il Redentore, a maggior umiliazione di Satana, l’avrebbe liberata con la cooperazione di una donna Immacolata che egli stesso avrebbe redento prima ancora che nascesse da lei.

L’esaltazione del Serpente, quale elargitore della “gnosi”, è invece un tema ricorrente nello gnosticismo. Il Serpente viene presentato dagli gnostici come un maestro che svela la conoscenza di misteri soprannaturali. In realtà, come attestano i fatti, egli è tutto impegnato, con astuzia e perfidia, a conquistare per vie traverse, sotto mille metamorfosi il cuore dell’uomo per strapparlo al vero Dio e sostituirsi a lui nelle loro vite. Secondo il massone Manly Palmer Hall (33° grado), il Serpente della Genesi rappresenta «il vero principio di sapienza, il vero salvatore che dà all’uomo la conoscenza di se stesso e la realizzazione del bene e del male». Egli afferma che «ascoltando il suggerimento del Serpente e disobbedendo al Demiurgo, l’uomo Adamo conosce e realizza se stesso»[18]. Il Serpente, il tentatore viene così mostrato nelle vesti del liberatore, di colui che solleva l’uomo al di là del bene e del male, al di là della “Legge”, al di là del Dio antico, considerato dagli gnostici nemico della libertà.

Il Serpente è pertanto considerato anche dagli esoteristi simbolo della saggezza iniziatica, della perfezione, della rigenerazione spirituale e persino dell’immortalità e lo ripropongono nuovamente alla società odierna – come gli antichi ofiti – quale figura divina e oggetto di culto: il Serpente è per essi “via per la salvezza” perché è lui che ha donato agli uomini la Conoscenza (gnosi) che fa diventare “divina” la razza umana. Per essi il Serpente, infatti, è il «primo iniziatore», simbolo di libertà, elevazione, luce e progresso. La sua istigazione alla disubbidienza, all’insubordinazione e alla ribellione di Adamo ed Eva non sarebbe altro che un aiuto dato all’umanità ad emanciparsi dal cattivo demiurgo identificato nel Dio cristiano.

Harry, che è un mago e praticante stregone, è chiamato «colui che conosce la lingua del Serpente» (il serpentese) e si intrattiene in conversazione con un serpente allo zoo che si rivolge a lui con voce maschile e gli parla della sua prigionia. Mentre Harry s’impietosisce si manifestano i suoi poteri magici “innati” con i quali rimuove il vetro della teca in cui il serpente era imprigionato consentendogli così di scappare. Quest’ultimo gli sarà riconoscente per averlo fatto fuggire dallo zoo per tornare nel suo luogo d’origine.

Il “serpentese” conosciuto da Harry che cosa è in realtà? Non è altro che il “linguaggio” degli occultisti!

Harry proprio perché “unito” a Voldemort da un pezzo della sua anima, ha il potere di comprendere la lingua del Serpente, conosciuta da Voldemort. Entrambi accolgono la presunta “saggezza” del Serpente.

Il principio esoterico della Identità dei Contrari o Unione degli Opposti è pertanto chiaramente applicato nella saga di Harry Potter anche alla simbologia del Serpente, per cui troviamo in esso un aspetto benefico e uno malefico.

Il Serpente era un animale molto caro al mago Salazar Serpeverde, fondatore di una delle quattro case della scuola di Hogwarts alla quale aveva anche dato il simbolo del Serpente. Il mago, infatti, che era anche lui appassionato di serpenti e capace di parlare con loro, ne nascose uno gigantesco in una camera segreta nei sotterranei di Hogwarts, dotato di zanne velenose, oltre che uno sguardo capace di uccidere all’istante. La sua presenza all’interno della scuola rimase occultata fino al secondo anno del trio quando Harry lo uccise definitivamente grazie alla spada di Grifondoro.

Pure Voldemort ha un serpente lungo più di nove metri di nome Nagini[19] che gli fa compagnia e che possiede un potentissimo veleno capace di condurre alla morte anche con pochi morsi.

Nagini in realtà è una strega, tramutatasi in serpente mediante un maleficio di sangue[20]. Di fatti il serpente parla con voce di donna. Voldemort usò Nagini per tenersi in vita, prima del suo “ritorno” bevendo il suo veleno che veniva “munto” da Peter Minus[21].
Nagini divenne un horcrux di Voldemort a seguito dell’omicidio di Bertha Jorkins, una strega che aveva studiato alla scuola di Hogwarts e che ora lavorava all’ “Ufficio per i Giochi e gli Sport Magici” [22]

Che cosa sono gli horcrux? Sono oggetti che racchiudono un frammento dell’anima del mago allo scopo di ottenere l’immortalità. Per creare un horcrux è necessario il sacrificio di una vita umana. Voldemort ne creò ben sette utilizzandoli per i suoi fini personali e non si fece scrupoli a commettere efferati assassini pur di diventare immortale. Ma più un mago si spinge verso l’immortalità – e dunque verso la creazione di diversi horcrux – più perde un pezzo della sua anima e diventa instabile. L’instabilità e la disumanità di Voldemort, dunque, sono anche la conseguenza della creazione dei sette horcrux. In realtà, pensava di averne creati solamente sei, ignorando che quando tentò di uccidere il piccolo Harry, aveva lasciato per errore un frammento della sua anima in lui. Ed è questo il motivo per cui Voldemort non riuscirà ad uccidere Harry.

Voldemort è stato il primo mago che non solo è riuscito a creare più di un horcrux, ma che ha anche usato esseri viventi. I due horcrux viventi di Voldemort sono Harry Potter stesso e Nagini.

Al termine della saga, Nagini è l’ultimo horcrux ad essere eliminato. Voldemort nella battaglia finale credendo che Harry fosse morto, tolse la protezione magica dal serpente e il mago Neville Paciock ne approfittò, tagliando la testa di Nagini con la Spada di Godric Grifondoro.

Harry Potter festeggia Halloween ma non il Natale di Cristo

Ovviamente la grande festa annuale della scuola non poteva che essere Halloween. Qualcuno ha affermato: «Ma alla scuola di stregoneria di Hogwarts si festeggia anche il Natale!»[23]. Certo che si festeggia, ma appare come un Natale del tutto desacralizzato: un Natale pagano. Nessun accenno al festeggiato: Cristo Gesù. Nessun accenno al motivo della festa del Natale: la venuta di Dio fatto uomo nel mondo. Un Natale che è solo pranzo, scambio di regali, balli e un periodo di vacanza. E di fatti i cultori di Harry Potter dicono apertamente che anche se nei tempi moderni a Hogwarts l’uso degli alberi di Natale fa sembrare questa festività cristiana simile a quella dei babbani, tuttavia essa non si richiama al Natale cristiano ma al natale pagano che a Roma festeggiava il sole invitto prima dell’avvento del cristianesimo: il Dies Natalis Solis Invicti.

In questo Natale, così vissuto, c’è sì un accenno a un canto cristiano (che, come vedremo tra poco, ricompare nel settimo volume): un elmo vuoto che canta Venite fedeli, però, stranamente, l’elmo conosce solo la metà delle parole del canto. Inoltre Filch, il custode, doveva estrarre parecchie volte Peeves (Pix nella prima edizione) dalle armature degli elmi, dove aveva preso l’abitudine di nascondersi, colmando le lacune del canto con rime improvvisate, tutte decisamente volgari. E così festa e canto sacro cristiano sono decisamente profanati!

Un altro particolare da rilevare è l’immagine di una chiesa che appare due volte: nel quarto e nel settimo volume.

Nel quarto, appare l’esterno di una chiesa immersa in un’atmosfera la più cupa possibile: quella di un cimitero di notte, nel quale – come abbiamo precedentemente visto – si svolge un rituale satanico. Sembra un riferimento alle tante chiese o cappelle diroccate e abbandonate in cui, si sono svolti e si svolgono tutt’ora rituali satanici.

Nel settimo volume[24] c’è una chiesa in una scena nella quale alcuni hanno voluto vedere una saga cristiana. Harry ed Hermione (strega nata da genitori babbani e per questo detta anche “mezzosangue”) si recano magicamente nel villaggio dove sono sepolti i suoi genitori e dove in gioventù è vissuto anche il suo defunto maestro Silente. Per trovare il migliore travestimento possibile, vanno a sottrarre di nascosto i capelli necessari da babbani ignari impegnati negli acquisti di Natale.

È la Vigilia di Natale e Harry ed Hermione si materializzano nel sobborgo e si dirigono verso il cimitero. In esso c’è una chiesa dalla quale giunge il canto natalizio che ad Harry ricorda Hogwarts e le versioni volgari del canto natalizio che improvvisava Peeves.

Dietro la chiesa scoprono la tomba della madre e della sorella di Silente, su cui è incisa una citazione del Vangelo di Luca, ma senza riportare il riferimento (Lc 12,34) dello stesso Vangelo: «Dove è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore». Proseguendo, Hermione scopre la tomba di Ignotus Peverell, un antenato di Harry e uno dei tre fratelli che ricevettero i “doni della Morte”, e proseguendo oltre trova finalmente la tomba dei genitori di Harry uccisi dall’oscuro signor Voldemort. Sulla tomba dei suoi genitori, Harry  vede incisa la frase: «L’ultimo nemico che sarà sconfitto sarà la morte».

È una frase di san Paolo, ma anche qui senza riportare il rimando alla sua prima lettera ai cristiani della comunità di Corinto (15,26). A queste due frasi, inserite nel contesto dei sette volumi, è chiarissimo che l’autrice non dà un significato cristiano, ma gnostico-esoterico. Sappiamo benissimo come i cultori dell’esoterismo stravolgono completamente i testi biblici, attribuendo loro un significato esoterico.

Circa la frase incisa sulla lapide dei genitori, come anche per la prima, Harry dimostra di non conoscerne assolutamente la provenienza dalla Sacra Scrittura; ma non la conosce nemmeno Hermione, la quale si affretta a spiegargli che non si riferisce ai terribili “mangiamorte”, come Harry aveva pensato, ma significa “vivere oltre la morte”. Nel mondo dell’esoterismo si crede nella vita oltre la morte, ma non come la intendono i cristiani. L’esoterismo, infatti, sostiene che dopo la morte non ci sono le realtà ultraterrene che Dio ci ha rivelato nelle Sacre Scritture e cioè il Paradiso, il Purgatorio o l’Inferno, ma c’è una continua evoluzione del “frammento” di divinità che è ciascuno di noi e che, attraverso molte vite terrene, tende a ricongiungersi panteisticamente alla divinità, liberandosi definitivamente dal corpo nel quale è stato imprigionato dal cattivo demiurgo identificato nel Dio cristiano.

La numerologia esoterica

Nei romanzi di Harry Potter è presente la numerologia esoterica che va distinta dal simbolismo biblico dei numeri[25].
La numerologia esoterica è la materia preferita da Hermione.
Harry Potter scopre di essere un mago all’età di undici anni, come il più grande e perverso mago del secolo scorso Aleister Crowley che si autodefiniva «bestia apocalittica». La lunghezza della bacchetta di Harry è di undici pollici.
Per Crowley il numero 11 è il numero più importante della magia, ne parla nel suo libro Magick in Theory and Practice. La simbologia numerologica esoterica presente nel romanzo della Rowling riprende il numero 11.

Secondo la numerologia di Pitagora che è la più diffusa nell’esoterismo occidentale, ad ogni lettera dell’alfabeto latino corrisponde un numero da 1 a 9.


In questo contesto, al nome e cognome di Harry Potter corrispondono numerologicamente i seguenti numeri:

Il conto numerologico viene fatto separatamente per nome e cognome e in questo modo otteniamo i seguenti risultati:

HARRY: 8+1+9+9+7=34=3+4=7
POTTER: 7+6+2+2+5+9=31=3+1=4
HARRY POTTER: 7+4=11

Allora il significato della numerologia esoterica del nome e cognome di Harry Potter è 11! In più, se esaminiamo in questo modo la sua data di nascita: 31 luglio, otteniamo ancora 11 (3+1=4, 0+7=7, 4+7=11)! In una parola, il numero preferito del famoso occultista Aleister Crowley, il mago “ideale” considerato il «nuovo salvatore del mondo» – è implicitamente presente nel romanzo della Rowling e si riferisce ad Harry Potter.

Il “maestro” di Harry Potter

Sirius (Sirio) è la più splendente stella nella costellazione del Grande Cane. A questa stella viene attribuito, nel mondo esoterico, il significato di maestro e guida. Il personaggio Sirius Black, che è un riferimento alla stella Sirio B (la stella più «scura» del sistema binario di Sirio), è anche il padrino di Harry. Sirius si può trasformare in un grande cane nero, cioè in un licantropo (la trasmutazione alchemica è l’immagine dell’iniziazione). In tante credenze europee occidentali il diavolo si trasforma spesso in un cane nero. Il licantropo talvolta è anche simbolo di Satana. Secondo un grande conoscitore della simbologia occultistica e massonica, M.P. Hall, il cane vuole indicare la relazione fra il maestro e il suo allievo che viene sottoposto all’iniziazione, oppure fra il maestro e il suo dio.

Inganni, simbologie, nome in anagramma

Nel primo volume, Harry Potter e i suoi amici si oppongono alle autorità, mentono, rubano, si vendicano e provano odio nei confronti degli altri. Tale comportamento non ha però conseguenze negative, anzi spesso comporta per loro dei vantaggi. Per esempio, nel capitolo 9 ad Harry e ai suoi compagni è stato vietato di volare sulle scope. Quando più avanti Harry viene sorpreso dal suo insegnante, mentre sta trasgredendo questo divieto, invece di essere punito riceve il premio per avere imparato bene a usare questo “strumento”. Questo esempio e tanti altri comunicano ai bambini e ai ragazzi il sottile messaggio che anche se fanno cose scorrette e non buone, purché da esse derivi un apparente “bene”, le facciano pure, soprattutto se questo bene è legato al profitto personale.

Il mondo di Harry Potter è pieno di simboli (lo nota la sociologa tedesca Gabriele Kuby) che nella cultura cristiana sono considerati simboli del male: il serpente, i draghi (l’amore per i draghi), la statua di pietra, gli artigli, le corna, il fulmine verde, lo zolfo, il sangue e infine i colori, soprattutto il nero e il rosso, tipici del satanismo. Molti di questi simboli si possono ritrovare nel libro dell’Apocalisse per indicare realtà demoniache. Anche nel segno sulla fronte di Harry Potter, che gli trasferisce una parte del potere di Voldemort, si intravede un’opera demoniaca.

Helena Petrovna Blavatsky

Tra i molteplici messaggi nascosti di questi romanzi, troviamo l’inserimento con il nome in anagramma di Cassandra Vablatsky che è la figura di una delle più celebri occultiste della storia e cioè Helena Petrovna Blavatsky (1831-1891), nota medium, fondatrice della setta occultistica definita Società Teosofica, i cui scritti ancora oggi hanno un notevole influsso nel mondo dell’occultismo.

I romanzi di Harry Potter, come gli stessi cultori dell’esoterismo ammettono, sono fortemente influenzati dalla Teosofia della Blavatsky.

Convinta e accesa anticristiana e anticattolica, la Blavatsky, viene proposta in chiave positiva con un nome in anagramma nei romanzi di Harry Potter!

Una domanda finale…

L’analisi svolta di alcuni dei molteplici aspetti esoterici dei romanzi di Harry Potter, evidenzia messaggi ingannevoli perché conditi di falsa bontà. Non stiamo sullo stesso piano della letteratura popolare per l’infanzia, che in passato ha presentato storie magiche, quali: Biancaneve, Peter Pan, Pinocchio. Milioni di bambini si sono addormentati ascoltando queste favole raccontate dai nonni o dai genitori. Con Harry Potter siamo su un altro piano, perché c’è una grande differenza tra una presentazione del fantastico del tutto innocente che può aiutare gli adolescenti a sognare e a essere creativi e una presentazione del fantastico che, con messaggi latenti o nemmeno tanto, invitano gli adolescenti a interessarsi di magia e a compiere rituali di occultismo.

Scrive Carlo Climati:
«I rischi si presentano quando le stesse atmosfere vengono utilizzate per introdurre, realmente, i giovani al mondo dell’esoterismo. Ovviamente non si può mettere la fantasia “in gabbia”. I bambini devono sentirsi liberi di fantasticare, anche immaginando universi popolati da draghi, maghi e stregoni. Tutto questo è assolutamente normale e non deve scatenare allarmismi. Ciò che, invece, desta preoccupazione è l’eventuale strumentalizzazione della sensibilità dei giovani al mondo del fantastico, con lo scopo di trasmettere messaggi in favore dell’occultismo. L’interesse dei ragazzi per l’esoterismo, negli ultimi anni, è notevolmente cresciuto. Oroscopi, amuleti e tarocchi sono popolarissimi tra i giovani, spesso bersagliati da messaggi esoterici che vengono proposti attraverso i mezzi più vari: internet, musica, televisione, videogiochi, fumetti, cinema, giochi di ruolo, immagini trasmesse tramite i telefoni cellulari. La passione per la magia è in aumento. Non più come semplice “sogno”, ma come vera e propria pratica. Oggi tantissimi giovani credono davvero nei riti magici e nei talismani. Stanno diventando schiavi di superstizioni che sembravano dimenticate nel passato. Ma che, purtroppo, ritornano prepotentemente a galla.
Le storie originali di Harry Potter non rappresentano un problema, se rimangono saldamente ancorate nella dimensione della fantasia. Il rischio si presenta, invece, quando certe atmosfere magiche vengono spostate su un piano diverso. Facciamo qualche esempio concreto. In seguito al successo di Harry Potter sono stati pubblicati veri e propri manuali di magia, in cui il mondo dell’occultismo viene dettagliatamente spiegato ai ragazzi. Si parla di sciamani, di amuleti, di talismani e perfino di maledizioni. La stessa cosa accade in certe riviste per bambini, anche queste diffuse in seguito al successo del maghetto. Basta sfogliarle per accorgersi che sono pieni di argomenti esoterici o New Age: divinazione, chiromanzia, cartomanzia, numerologia […] il punto di partenza è sempre simpatico e giocoso, accattivante per i bambini. Ma, alla fine, il “messaggio esoterico” viene inevitabilmente comunicato. Ecco, perciò, che non ci troviamo più in una dimensione di fantasia. Le atmosfere fantastiche si trasformano in un’occasione per “paganizzare” la gioventù, introducendola al mondo dell’occultismo e della superstizione»[26].

Nei romanzi di Harry Potter si nasconde la menzogna dell’occultismo al servizio del bene, menzogna tanto più funesta quanto più essa è accompagnata da valori positivi quali: la simpatia, l’intelligenza, l’amicizia, lo sforzo, il sacrificio e persino il perdono, con il fine di rafforzare sempre più l’idea di un occultismo buono. Anche gli operatori dell’occulto, che ricevono le persone nei loro “studi”, fanno uso di un linguaggio nobile, edificante, dolce, accogliente, con lo scopo di creare una falsa atmosfera di bontà, di amicizia, di simpatia e così meglio irretire i loro clienti.

Ci chiediamo pertanto come è possibile che ci possano essere cristiani che ci vengono ancora a parlare dell’assoluta bontà dei romanzi di Harry Potter! Si rimane davvero allibiti davanti alla ingenuità con cui coloro che dicono di seguire Cristo Gesù si lasciano prendere in giro dai cultori dell’occultismo. Come si fa a non accorgersi della volontà pedagogica non cristiana nascosta dietro i romanzi di Harry Potter e delle sue trasposizioni cinematografiche? È sconcertante notare come, senza alcuna analisi critica dei messaggi proposti in questi romanzi, alcune scuole, persino cattoliche, li adottino addirittura come libri di testo. Senza voler considerare l’atteggiamento di alcune librerie “cattoliche” che, avendo venduto e continuando a vendere i libri di Harry Potter, inducono molti genitori cristiani in errore e non si accorgono che questi libri hanno uno scopo chiaramente “catechistico”, in quanto mirano a istruire e a indurre piacevolmente all’esoterismo e all’occultismo le nuove generazioni.

Un esempio lampante e attuale di come si sia pienamente realizzato tale scopo nella vita di una giovane è Bambie Thug, la cantante cultrice di stregoneria con la quale abbiamo introdotto questo studio sulla saga potteriana. Ella stessa ha dichiarato che pur non condividendo le idee della Rowling sull’identità di genere, da bambina è stata un’accesa fan di Harry Potter.

Come affermato all’inizio di questo studio, le prese di posizione di Joanne Rowling sui diritti civili hanno alimentato dapprima aspre reazioni e, in seguito, curiose rivalutazioni della sua opera in ambito cattolico al punto che alcuni hanno affermato che la sua saga e la sua presa di posizione in difesa dell’oggettiva differenza del genere sessuale maschile e femminile dimostrerebbe che ella pur non essendo praticante, avrebbe conservato una formazione cristiana che non avrebbe rinnegato nei suoi principi etici generali. Se anche ciò fosse vero non dimentichiamoci che l’autore di un libro si rispecchia nei suoi personaggi prediletti e comunque qualora la Rowling si dichiarasse cristiana dobbiamo affermare che sarebbe da considerarsi però nella pratica una cultrice del cosiddetto “cristianesimo esoterico” che si contraddice con lo stesso essere cristiano.

Concordiamo quindi con le conclusioni di Alberto Castaldini riportate in un articolo su questo sito:
«Il messaggio esoterico è stato veicolato ben oltre il recinto iniziale del gioco, della fantasia: per innestarsi nella quotidianità, nella sensibilità personale, soddisfacendo una ricerca distorta del sacro o del trascendente, favorendo persino sul piano soggettivo, individuale, la strada all’occultismo e alla pratica superstiziosa. … E ciò senza un adeguato discernimento (checché ne dicano gli ammiratori di Albus Silente)»[27].


[1] https://it.wikipedia.org/wiki/Bambie_Thug

[2] Questo è il testo della canzone di Bambie Thug che una maledizione dall’inizio alla fine:

«Avada Kadavra, parlo per distruggere. I sentimenti che provo non posso evitarli. Attraverso lingue contorte una maledizione si è lanciata su di te. Che tutte le bellezze del tuo letto ti sfuggano di mano e ti rendano triste. E tutte le cose che vorresti avere, tu le perda Io, io, so che stai vivendo una bugia Io, io, vedo le cicatrici nei tuoi occhi Io, io, so che stai vivendo una bugia. Immagino che preferiresti avere una stella piuttosto che la luna. Credo di sopravvalutarti sempre. Hoodoo tutte le cose che fai. Mi sento giù, giù nel mio blu da giorno del giudizio. Io, io, so che stai vivendo una bugia. Io, io, so che stai vivendo una bugia. Avada Kadavra, i pensieri nella mia testa. I posti che tocco quando sono a letto. Le visioni di te, le parole che hai detto, annullano. Il mio battito cardiaco sepolto nella terra e alle corde che lego sei legato. Così quando dormi sentirai il mio suono. Io, io, so che stai vivendo una bugia. Io, io, vedo le cicatrici nei tuoi occhi. Io, io, so che stai vivendo una bugia. Immagino che preferiresti avere una stella piuttosto che la luna. Credo di sopravvalutarti sempre. Hoodoo tutte le cose che fai. Sono giù, giù nel mio blu da giorno del giudizio. Per la tua storia d’amore chiederei l’elemosina, ruberei e prenderei in prestito. Mi stai svuotando, tu potresti ballare un lento per liberarmi dal mio dolore. Ma il tuo colore preferito rispetto agli altri è il giudizio. Il Blu del giorno del giudizio».

[3] Interessante la forte polemica alimentata dalle concezioni religiose e ideologiche dell’autrice: in una “conferenza stampa ella ebbe a fare affermazioni “forti” sul fatto che i suoi libri aiuterebbero i bambini a liberarsi dal cristianesimo: per altro, però ella ha anche affermato che, pur non essendo praticante, tuttavia ha un retroterra e una educazione cristiana che non rinnega nei suoi principi etici generali”. Pertanto, è più che ragionevole il sospetto che i suoi libri non siano solo favole, e innocenti storie fantasy ma “che abbiano anche un intento ideologico nascosto molto meno innocente” (cfr. www.giovannidesio.it/brevi/Harry%20Potter%20un%20pericolo.htm); Joanne Kathleen Rowling ha scritto la serie di sette romanzi su Harry Potter, pubblicata in italiano da Salani, che comprende:

1. Harry Potter e la pietra filosofale (Harry Potter and the Philosopher’s Stone, nella versione statunitense Harry Potter and the Sorcerer’s Stone), uscito nel 1997 nel Regno Unito e nel 1998 in Italia

2. Harry Potter e la camera dei segreti (Harry Potter and the Chamber of Secrets), del 1998, pubblicato nel 1999 in Italia

3. Harry Potter e il prigioniero di Azkaban (Harry Potter and the Prisoner of Azkaban), nel 1999, pubblicato nel 2000 in Italia

4. Harry Potter e il calice di fuoco (Harry Potter and the Goblet of Fire) nel 2000, nel 2001 in Italia

5. Harry Potter e l’Ordine della Fenice (Harry Potter and the Order of the Phoenix), uscito nel 2003

6. Harry Potter e il principe mezzosangue (Harry Potter and the Half-blood Prince), uscito in lingua inglese nel 2005 e in italiano nel 2006

7. Harry Potter e i Doni della Morte (Harry Potter and the Deathly Hallows), uscito in lingua inglese sabato 21 luglio 2007 e in italiano sabato 4 gennaio 2008.

[4] L’imitazione è un processo proprio della struttura umana, particolarmente importante durante la fase dello sviluppo del bambino e dell’adolescente. Serve per raggiungere i modelli con i quali ci si è identificati. Quando però l’emulazione diventa “pericolosa” e negativa? I Media (film, fiction, web, musica) possono diventare i canali preferenziali che spingono le istanze psicologiche emulative (eccitazione, esaltazione collettiva) particolarmente attive nelle giovani generazioni, oggetto facilmente modellabile di emulazione ideologica e assai pericolosa.
[5] https://www.giovannidesio.it/brevi/Harry%20Potter%20un%20pericolo.htm
[6] Basta dare uno sguardo nei blog e nei siti di estrazione New Age per rendersi conto degli effetti reali dei contenuti diffusi attraverso il fenomeno Potter: cfr. https://www.ifeelgood.it/blog/harry-potter-magia-della-crescita-personale/; https://www.landeincantate.it/recensione-harry-potter-1/; http://enricaperucchietti.blogspot.com/p/articoli-esoterismo.html;
[7] http://www.benmelech.org/altre-religioni/harrypotter/harrypotter-storia-sribi.htm; https://forum.termometropolitico.it/216854-harry-potter.html
[8] La scrittura runica che risale al primo millennio a. C. comparve nelle regioni scandinave ed era legata alle divinità e alla mitologia germaniche. Essa fu ampiamente utilizzate in tutto il Nord Europa da varie tribù. Le rune sono un alfabeto di notevole rilievo anche nel mondo della magia. Inoltre la tradizione runica è particolarmente apprezzata nei gruppi satanisti che si ricollegano all’ideologia nazista, nel “satanismo spirituale” e in alcuni movimenti neopagani slavi, di stampo nazionalista, come ad esempio, la Rodnoveria.
[9] E. Rialti, citato in un articolo della rivista «Tempi»: Ma che stregoneria è questa?, 19 luglio 2007.
[10] Il principio dell’Identità dei contrari o dell’Unione degli opposti, secondo l’esoterismo permette la perfezione in quanto risolve-fonde-unisce qualsiasi opposizione o contraddizione. Ogni termine può quindi rovesciarsi nel suo opposto, per cui non si distingue più chi sia Dio e chi sia Satana, cosa è giusto e cosa è ingiusto, cosa è vero e cosa e falso, chi è maschio e chi è femmina, cosa è bene e cosa è male, perché il male sarebbe inseparabile dal bene, il maschio è anche femmina e la femmina è anche maschio, il bianco è anche nero e il nero è anche bianco, ecc. Le conseguenze pratiche di tale concezione così fondamentale nell’esoterismo, sono sul piano spirituale e morale nella vita di una persona e della società devastanti. Essa conduce infatti a un connubio inquietante tra divino e diabolico sia nel caso Dio e il diavolo sono considerati esseri o entità personali, sia nel caso sono considerati due aspetti della stessa “energia” impersonale. Nel primo caso sono la stessa “persona”, nel secondo caso sono due facce simboliche della medesima “energia divina”, per cui la potenza di Dio e quella del diavolo si equivalgono e il diavolo sarebbe più o meno contemporaneamente il “volto tenebroso” di Dio, ma anche il portatore di luce (Lucifero). Tale concezione del divino e della realtà porta inevitabilmente a una “divinizzazione” del male, ritenendolo in sé un bene o comunque necessario al bene.
[11] Le loro bacchette sono speculari, essendo state realizzate con una stessa piuma di Fanny, la fenice di Silente. Essendo la bacchetta a scegliere il mago, a Harry è destinata la bacchetta gemella di quella del suo nemico […]. La bacchetta di Harry e quella di Voldemort hanno la stessa anima. Entrambe contengono una piuma della coda della stessa fenice. Grazie al “Prior Incantatio” ci si può difendere dall’attacco della maledizione: si tratta di un vero e proprio annullamento degli incantesimi quando due bacchette con la stessa anima vengono usate l’una contro l’altra.
[12] Nel IV volume: Harry Potter e il calice di fuoco, sono raccontate tali vicissitudini da Voldemort da pagina 582 a pagina 586.
[13] Nella saga l’Expelliarmus di Harry, è un atto magico per disarmare, per difendersi contro l’Avada Kedavra di Voldemort.
[14] Filippa Castronovo, Il serpente nei simboli biblici, pubblicato in «Conoscere la Bibbia», 02 luglio 2015. https://www.paoline.it/blog/bibbia/455-il-serpente-simboli-biblici.html
[15] Ivi.
[16] Ivi.
[17] Ivi.
[18] Manly Palmer Hall, The Secret Teachings of all ages. An encyclopaedic outline of masonic, hermetic, qabbalistic and rosicrucian philosophy,Crocker Company Incorporated, San Francisco (USA) 1928, pp. 77-79, 88, 101-104. Il volume, pubblicato nel 1928 da Manly Palmer Hall, è stato ristampato nel 1979 da Golden Edition.

[19] Il nome del personaggio proviene dal termine naga che fa riferimento a un’antica razza di uomini-serpente della religiosità e della mitologia vedica e induista.
[20] Voldemort fa parte della famiglia Gaunt composta dalla madre, dal nonno e dallo zio. Sulla porta della casa dei Gaunt è inchiodato un serpente morto, mentre lo zio di Voldemort, Orfin, capace di parlare il serpentese, minaccia di far fare la stessa fine a una piccola vipera viva che tiene in mano.
[21] Peter Minus, inizialmente amico dei genitori di Harry, passò in seguito dalla parte di Voldemort.
[22] Bertha Jorkins riappare come spirito durante il duello tra Harry Potter e Voldemort al cimitero di Little Hangleton, e aiuta Harry a fuggire.
[23] Harry Potter e il calice di fuoco, capitolo 22.
[24] Harry Potter e i doni della morte, capitolo 16.
[25] Riguardo il simbolismo biblico dei numeri e la numerologia esoterica, vedi: Cristianesimo contemporaneo a confronto con esoterismo, occultismo, satanismo, Edizioni Messaggero Padova, 2020, pag. 217-218.
[26] Harry Potter, articolo di Carlo Climati, pubblicato sulla rivista di spiritualità «Maria di Fatima», Aprile 2006.
[27] https://www.aieinternational.it/la-saga-di-harry-potter-fra-riletture-teologiche-e-magicamente-corretto/